rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Ancisi (LpR): "Sequestrare i terreni agricoli su cui si vogliono spandere i fanghi del Candiano"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha trasmesso al Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato e alla Procura della Repubblica di Ravenna un esposto, corredato di 7 allegati per 29 pagine, con cui chiede che siano sottoposti a sequestro preventivo i terreni agricoli situati tra Porto Fuori e Ravenna minacciati di esproprio dall'Autorità Portuale allo scopo di spandervi fanghi di dragaggio del canale Candiano. Di seguito il testo.

"Si fa seguito all'esposto trasmesso dal sottoscritto a codesto Comando, datato 4 marzo 2013, in cui, tra l'altro, si denunciava che un'ampia area, posta a nord dell'abitato di Porto Fuori fino al limite sud della via Canale Molinetto e ad est della via Classicana, area allora e tuttora classificata come agricola dagli strumenti di pianificazione territoriale di rango gerarchico superiore: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP 2006) e Piano Strutturale Comunale (PSC 2007), era stata illegittimamente classificata dal Piano Operativo Comunale (POC) Tematico Logistica 2010 come "area di nuovo impianto per la logistica portuale" articolata nei comparti 3 e 4 rispetto ai comparti 1 e 2 preesistenti. Secondo il PTCP, l'area ricade, peraltro, in ambito di tutela per "zone di particolare interesse paesaggistico ambientale" e per la presenza di "sistemi dunosi costieri di rilevanza storico documentale paesistica" e di "paleodossi fluviali particolarmente pronunciati", ed è anche "area non idonea alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero rifiuti". Il PSC, d'altro canto, la inserisce nelle "zone di più recente formazione ad alta vocazione produttiva agricola". Su parte del comparto 3, di proprietà della soc. CMC, era già stato compiuto un imponente intervento di sbancamento e movimento di terreni culminato nella realizzazione di un terrapieno di circa 600 ml di lunghezza e di circa 6-7 metri di altezza, destinato ad essere riempito con fanghi di dragaggio del porto-canale. Da notizie di stampa, risulta che sulla questione la Procura della Repubblica di Ravenna abbia aperto un'indagine penale, con iscrizione nel registro degli indagati di alcune persone. Al momento, la Provincia ha sospeso l'istruttoria finalizzata al rilascio dell'autorizzazione ordinaria avente ad oggetto il recupero dei fanghi di dragaggio tramite discarica su tali terreni.

Nonostante ciò, il giorno 16 luglio scorso, il presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, in occasione della seduta congiunta delle commissioni consiliari Ambiente e Attività produttive del Comune di Ravenna, ha esposto l'elenco, denominato "Espropri Autorità Portuale di Ravenna 2014", dei terreni privati che intende espropriare entro l'anno per sistemarvi i fanghi di dragaggio del canale Candiano, comprendendovi le intere Logistiche 3 (mq 664.249, di cui 566.563 di proprietà CMC) e Logistica 4 (mq 232.155). Quanto sopra senza curarsi che parte dei privati proprietari non intende assolutamente farsi "cacciare" dai terreni agricoli che coltivano e su cui abitano da più generazioni.

In data 5 novembre scorso, l'Autorità Portuale ha pubblicato l'avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo di nuovo hub portuale, comprendente l'utilizzo dei fanghi di dragaggio e comportante la dichiarazione di pubblica utilità, da cui discende l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio dei terreni. Ma già il 16 ottobre tale comunicazione era stata notificata a tutti i proprietari di tali terreni.

Considerando che la procedura, nella parte rivolta all'esproprio dei terreni della Logistica 3 e 4, è viziata dall'illegittimo mutamento di destinazione da agricola a industriale/commerciale introdotta col POC tematico 2010, se ne prospettano le seguenti gravi immediate conseguenze:

1. i proprietari privati dissenzienti sono obbligati da subito ad affrontare iniziative e notevoli costi (legali, giudiziari, ecc.), subendo anche forti disagi personali, solamente per potersi difendere, in condizioni di estrema difficoltà, anche circa la tempestività del risultato, dal sopruso dell'Autorità pubblica;

2. a fronte di trattative pressanti dell'Autorità Portuale (l'allegato 7 contiene una breve rassegna stampa) in atto per convincere i proprietari privati a cedere immediatamente i loro terreni, con le buone (prezzi allettanti per terreni agricoli) o con le cattive ("vi buttiamo fuori rapidamente a costi minori"), si ha un esborso di denaro pubblico, che per la Logistica 3 e 4 potrebbe superare facilmente i 10 milioni di euro, destinato allo sperpero se la legge non prevarrà sul sopruso, cioè se i fanghi verranno scaricati su terreni che per legge non li possono ricevere.

Si ritiene perciò che sussistano le ragioni affinché sia chiesto all'Autorità Giudiziaria, ai sensi dell'art. 321 del codice di procedura penale, che si proceda a sequestro preventivo delle aree in questione al fine di evitare che ne sia impedita la libera disponibilità in conseguenza di un reato e/o si possano aggravare o protrarre le conseguenze del reato stesso, ovvero agevolare la commissione di altri reati".

Alvaro Ancisi

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ancisi (LpR): "Sequestrare i terreni agricoli su cui si vogliono spandere i fanghi del Candiano"

RavennaToday è in caricamento