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Maestri (Possibile): "Salvare le persone in mare è un dovere giuridico"

Lo scrive sul proprio profilo Facebook l'esponente di Possibile Andrea Maestri, rilanciando l'hashtag #freeopenarms per chiedere il dissequestro della nave appartenente alla Ong spagnola

"L’Italia è stata colta in flagrante violazione dell’articolo 33 della Convenzione di Ginevra del 1951 sulla protezione dei rifugiati: principio di non-refoulement aggirato. Mandante: la Marina militare italiana (Ministero della Difesa) Esecutore: la guardia costiera libica". Lo scrive sul proprio profilo Facebook l'esponente di Possibile Andrea Maestri, rilanciando l'hashtag #freeopenarms per chiedere il dissequestro della nave appartenente alla Ong spagnola.

"Il giudice per le indagini preliminari di Catania - osservano poi i due esponenti di Possibile Pippo Civati e Andrea Maestri - ha sconfessato clamorosamente l’infondata ipotesi accusatoria di associazione a delinquere finalizzata all’immaginazione clandestina sul sequestro della nave della ong spagnola Open Arms. Avevamo spiegato fin dalle prime battute di questa incresciosa vicenda che il reato contestato era insussistente, oggi arriva la conferma: salvare persone in mare è un preciso dovere giuridico, se proprio non dovesse bastare il basilare imperativo etico. Dall’ordinanza del Gip emerge inoltre un quadro di inaudita gravità. Dietro la richiesta di consegnare i migranti salvati in mare alla guardia costiera libica c’è nientemeno che la Marina militare italiana, che con una sua unità navale al largo di Tripoli starebbe coordinando le milizie tripolitane in funzione anti-sbarchi. Ci troviamo di fronte ad una flagrante violazione dell’articolo 33 della Convenzione di Ginevra".

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