Pirazzini presidente di Ravenna Farmacie, Ancisi (Lpr): "Illegittimo"

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, continua la sua analisi sulle nomine nei consigli d'amministrazione della galassia delle partecipate dal Comune di Ravenna. Questa volta punta il dito sulla nomina di Paolo Pirazzini, consigliere provinciale del PD, a presidente di Ravenna Farmacie per il triennio 2012-2014.

"È in corso l’aspra partita che assegna un centinaio di poltrone nei consigli di amministrazione delle società di capitali possedute dal Comune di Ravenna - scherza Ancisi -, nella quale si fronteggiano da un parte il PD  e dall’altra il resto della compagine di governo dell’amministrazione comunale (IdV, PRI, SEL e FdS, un consigliere ciascuno), che io chiamo affettuosamente “i quattro nani”, ma non perché il PD sia Biancaneve".

L'esponente del gruppo di opposizione alla giunta Matteucci, ironizza anche sul fatto che "per ora, vince il PD 2 a 0. Dopo la nomina di Andrea Maestri a presidente di Agen.da, in barba all’incompatibilità con l’appena cessata carica di consigliere comunale di Ravenna, il sindaco Matteucci ha comunicato oggi ai gruppi consiliari del Comune di aver nominato come presidente di Ravenna Farmacie per il triennio 2012-2014 Paolo Pirazzini, consigliere provinciale del PD. Non si pongono per lui problemi di incompatibilità, perché questa società non è partecipata dal Comune; ma c’è altro".

"Indicato dal PD per assumere la carica di presidente del consiglio provinciale, dovette lasciare il posto a Gabriele Rossi dell’IdV - ricorda Ancisi -, che aveva dovuto recedere dalla nomina promessagli a vice-presidente della Provincia, assegnato invece a Gianni Bessi del PD. In cambio, ora Pirazzini va a presiedere le farmacie, non si sa sulla base di quali  affinità con l’incarico mancato e di quali competenze specifiche. Anche stavolta non è in discussione la persona, sicuramente di qualità (merce rara nell’attuale quadro della politica militante), quanto il sistema con cui si manda a presiedere e amministrare aziende pubbliche di ogni genere operanti sul mercato personale, sia pure di nomina politica, mancante di titoli od esperienze professionali adeguati".

"Dal curriculum presentato da Pirazzini - aggiunge Ancisi - si evince come titolo di studio la licenza media e come professione il rapporto di lavoro dipendente da PCI/PDS/DS dal 1976 al 2004 e successivamente da Legautonomie dell’Emilia-Romagna (associazione di Comuni nella quale il partito stesso ha un ruolo predominante). Il resto è costituito dai più svariati incarichi politici (nei giornali di partito, nel consorzio socio-sanitario lughese, come consigliere e poi sindaco di Fusignano e come consigliere provinciale, presidente di un centro di formazione di Fusignano, rappresentante di quel Comune in Romagna Acque, Ciel, Sedarco, COSECO, CPFP, fondazione Cassa di Risparmio di Lugo, consigliere di amministrazione di Hera-Ravenna, consigliere e poi vice-presidente dell’ASP della Bassa Romagna, presidente di Lugo Catering".

Ancisi contesta al sindaco, l’illegittimità della nomina di Paolo Pirazzini a presidente di Ravenna Farmacie, per aver violato l’art. 3 degli indirizzi deliberati dal consiglio comunale, secondo cui le persone nominate devono avere “una comprovata competenza e professionalità, sia per studi compiuti e/o per funzioni dirigenziali o attività lavorative professionali disimpegnate nel settore pubblico o in quello privato. Tali competenze e professionalità devono essere specifiche per l’incarico da assumere, sia esse di natura tecnica o amministrativa o contabile. La competenza e la professionalità devono essere desumibili dal curriculum di studio e professionale”. "Di tali competenza e professionalità, che dovrebbero, nel caso, essere specifiche del settore farmaceutico, il curriculum non mostra traccia", accusa Ancisi.