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Ponte di Grattacoppa, la ditta rimanda l'apertura a marzo: "Ma dovrà pagare oltre 200mila euro di penali"

Il Comune ha indicato il 26 dicembre come data di fine lavori, ma per l’impresa il termine per ultimarli "non potrà essere inferiore a 150 giorni dalla risoluzione di alcune criticità ulteriori": quindi la data di riapertura è stata fissata per il 23 marzo 2023

Nuovi problemi per il ponte di Grattacoppa. Se infatti - dopo due anni di lavori e i ritardi già accumulati per la riapertura - il Comune ha indicato il 26 dicembre come data di fine lavori, per l’impresa il termine per ultimarli "non potrà essere inferiore a 150 giorni dalla risoluzione di alcune criticità ulteriori": quindi la data di riapertura è stata fissata per il 23 marzo 2023.

"La commedia comincia a diventare farsa laddove l'impresa capogruppo scrive che il cronoprogramma “non tiene conto di eventuali condizioni meteo avverse che potrebbero manifestarsi visto l’avvicinarsi della stagione invernale”. Come dire “salvo maltempo”. E difatti il 3 novembre il Comune ruggisce fieramente inviando alla ditta una Pec che ne respinge totalmente il cronoprogramma, intimandole “la presentazione di un nuovo “Programma Lavori, attendibile e compatibile con la data del 26 dicembre 2022 fissata per l’ultimazione dei lavori” - spiega il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi - Allo stato dell’arte, sarebbe un miracolo impossibile. Segue la minaccia secondo cui “in caso contrario troveranno applicazione le disposizioni contenute all’ Art. 18 e all’ Art. 21 del Capitolato speciale d’appalto – norme contrattuali”. L’art. 21: “Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini” è come un morso finto, perché cacciare la ditta prima che finisca i lavori, tra cause in Tribunale e appalto dei lavori restanti ad altra impresa, significa rinviare il nuovo ponte di molti altri mesi. Interessante è piuttosto l’art. 18: “Penali in caso di ritardo”".

In cosa consistono queste penali? "Per ogni giorno naturale e consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari all’1 per mille dell’importo contrattuale - spiega Ancisi - L’incasso netto della ditta è di 2.451.000 euro. Dunque la penale è di 2.451 euro per ogni giorno di ritardo. Tra il 26 dicembre 2022 del Comune e il 23 marzo 2023 dell’impresa, salvo maltempo e imprevisti, 87 sono i giorni di ritardo, pari a una penale totale di 213.327 euro. Vedremo e valuteremo se l’impresa accetterà di pagarla o se ricorrerà in Tribunale, entrambe le parti essendosi accusate a lungo di errori e inadempienze. In ogni caso, la tragedia del nuovo ponte Grattacoppa si chiuderà in farsa, col pubblico imbestialito".

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