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Primarie, il Pd accusa: "Infiltrati del centrodestra"

"Il centro destra ha cercato, anche a Ravenna, di "manomettere" il senso delle primarie". E' quanto afferma in una nota il Pd della provincia di Ravenna. Immediata la replica della Lega Nord e del Pdl

"Il centro destra ha cercato, anche a Ravenna, di "manomettere" il senso delle primarie". E' quanto afferma in una nota il Pd della provincia di Ravenna. "In alcuni casi - evidenziano i democratici - hanno votato, come il capogruppo della Lega Nord in Comune a Lugo, Rudi Capucci; che è passato inosservato e ha giocato sul fatto che non tutti i lughesi lo conoscono. Sorpresi poi “sul fatto” ai seggi Pietro Vanicelli, candidato sindaco a Russi per il centrodestra; ed Emanuele Meinardi, consigliere comunale della lista civica di centro destra, sempre a Russi. A San Lorenzo di Lugo sono stati intercettati anche Gian Lazzaro Bosi, della Lega Nord; e Davide Poli, candidato per l’Udc nel 2009 e ora nel Pdl".

"Si segnalano solo questi casi perché certi e incontestabili, ma ve ne sono stati molti altri, che di fronte alle obiezioni dei volontari ai seggi, hanno ritirato la propria scheda e se ne sono andati senza votare - continuano dal Pd -. Tutto questo è il segno di come elettori che non amano il centro sinistra abbiano partecipato al voto delle primarie di domenica, in alcuni casi appunto riuscendoci, certo non per aiutare il confronto democratico degli elettori chiamati a scegliere fra 5 candidati".

"Sarà un caso, ma sembra quanto meno strano che il blog del Pdl di Ravenna stia pubblicando il risultato delle primarie del Pd. Durante le operazioni di voto del ballottaggio l’attenzione per il rispetto delle regole sarà, quindi, ancora più alto - concludono i democratici -. l Pdl ha annunciato le proprie primarie per metà dicembre. Siamo certi che nessun elettore del centro sinistra sara così scorretto da prendervi parte".

LA REPLICA DELLA LEGA - Immediata la replica del Segretario Provinciale della Lega Nord Ravenna, Stefano Fantinelli: "Ribadisco con certezza che nessun e ripeto nessun esponete della Lega Nord ha interferito con le primarie del centrosinistra. Oltre al solito Capucci, che da oltre un anno non fa più parte del movimento e che sembra spuntare fuori ogni volta che c'è da polemizzare con la Lega, ci sono nomi a noi sconosciuti e, se mai sono stati elettori della Lega, non sono ne tesserati ne esponenti della Lega Nord", evidenzia Fantinelli.

"Ho a più riprese dichiarato pubblicamente e anche privatamente con segretari del Pd, la condanna da parte mia a chi cerca di interferire con dinamiche interne ad una coalizione che non li rappresenta. Se fosse successo, quello che racconta la cronaca, che un rappresentate della Lega o anche un semplice tesserato avesse partecipato al voto delle primarie del centrosinistra, perderebbe immediatamente la qualifica di tesserato della Lega Nord", conclude l'esponente del Carroccio.

PDL -  “Leggiamo con un misto tra incredulità e divertimento una nota del PD provinciale che accuserebbe vari partiti di opposizione locale fra cui il Pdl di avere infiltrato propri esponenti nei suoi seggi elettorali - dichiarano Alberto Ancarani e Paolo Savelli, rispettivamente coordinatore provinciale e vice coordinatore vicario del Pdl -. Ora, comprendiamo che quando in casa propria c’è agitazione sia molto più comodo aprire la finestra indicando il cielo e gridando che gli asini volano, ma secondo noi c’è un limite a tutto".

"Il metodo utilizzato assomiglia curiosamente a quello che si usava nel vecchio PCI quando qualcuno disturbava il manovratore interno - chiosano Ancarani e Savelli -. Speravamo, prima per l’Italia e poi per i loro elettori, che a sinistra questi giochini si fossero estinti, ma con il comunicato odierno dobbiamo tristemente prendere atto che non è così. Il PD faccia le sue primarie e si lavi i propri panni in casa. Tutto il resto si commenta da sé".

LISTA PER RAVENNA - "Dopo avere accusato il sottoscritto di aver voluto “inquinare” le democratiche primarie, le cancellazioni dall’elenco degli elettori di diversi esponenti politici (o presunti tali), gli annunci di depennamenti (alcuni peraltro erronei e quindi evidentemente affrettati) continuano le dichiarazioni dei vari segretari della coalizione di centro sinistra sulla correttezza dei comportamenti di chi si è presentato al voto delle primarie pur coltivando simpatie politiche movimenti che si contrappongono, a livello locale o nazionale al PD".

Esordisce così Nicola Grandi, segretario comprensoriale Udc Ravenna, il quale ricorda l'’ultima dichiarazione del segretario del PD Pagani "che dopo aver scherzato ( a sproposito) sul fatto che chi si voglia registrare oggi o domani per il secondo turno dovrà dimostrare di essere stato impedito da un viaggio “in Antartide, in Afghanistan, o di essere stato in coma” afferma addirittura che gli elettori di centro destra non pentiti “dovrebbero vergognarsi” di essersi presentati alle primarie".

"Beh, devo dire che in coma appare invece il senso democratico che il PD intendeva assegnare a queste primarie, se è vero come è vero che (cito quanto appreso da fonti ufficiali) “spetta al Coordinamento provinciale del PD, costituito da Gianandrea Baroncini per il Partito Democratico, Fabrizio Amici per SEL e Carlo Lorenzo Corelli per il Partito Socialista, valutare la consistenza o meno delle cause, indipendenti dalla volontà dell'elettore, che ne hanno impedito l' iscrizione all'Albo degli elettori entro il 25 novembre, ovvero la preiscrizione on-line, coordinamento provinciale che deve decidere “con voto unanime se ammettere o meno la registrazione all'Albo degli elettori”", chiosa Grandi.

"Beh devo dire che ogni commento è superfluo, come è superfluo ogni puerile tentativo di affermare che le regole poste in atto e la loro gestione Non siano state  create ad hoc per favorire Bersani, puntando dritti ad un esito plebiscitario che ha lasciato a bocca asciutta la nomenclatura di un partito che continua ad avere comportamenti in perfetto stile PCI - aggiunge il Segretario comprensoriale Udc Ravenna -. Un’ onesta valutazione politica non può certo prescindere dalla presa d’atto dell’ottimo risultato ottenuto a livello di partecipazione, ma all’amaro in bocca per la (NON) vittoria di Bersani si deve aggiungere una riflessione attenta su quanti di questi elettori si siano recati alle urne proprio coltivando una speranza in Matteo Renzi: bene fa (in questo senso) Pagani a chiedersi come mai la media dei votanti (uno su 6) nella nostra città sia così alta rispetto a quella del resto di Italia (uno su 15)".

"Ma al Partito democratico e ai suoi rappresentanti adesso chiedo ufficialmente di scendere dalla cattedra, e di aprire una verifica sulla regolarità delle registrazioni avvenute al loro interno, il coordinamento provinciale investa le sue energie anche nel verificare la veridicità delle firme e delle dichiarazioni dei suoi elettori, vediamo quando e quali risposte saranno in grado di dare - continua Grandi -. Sarà un caso che proprio al sottoscritto sia capitato di assistere alla scena di un elettore in fila per la registrazione nell’area riservata alle donne che firmava il falso, con una firma falsa, l’adesione della moglie, invitato addirittura a farlo dai volontari presenti?"

"Quanti di questi casi si sono verificati? Quante verifiche verranno fatte in tal senso e quanto queste situazioni influenzeranno l’esito del voto rispetto alla manciata di “simpatizzanti di altre coalizioni” ai quali si nega addirittura il diritto di cambiare idea od orientamento politico? - si interroga il Segretario comprensoriale Udc Ravenna -. Il conservatorismo che aleggia in queste scelte è lo specchio del terrore che serpeggia all’interno dell’attuale nomenclatura, preoccupata più dell’eventuale vittoria di Renzi che non di quella di Bersani, per ciò che ci riguarda non si preoccupino, la nostra distanza intellettuale e morale dalle loro idee resta e rimarrà invariata, ma almeno la piantino di dare lezioni di moralità".

FAENZA PER RENZI - "Abbiamo letto con stupore le affermazioni del Segretario provinciale del PD Alberto Pagani riportate oggi sulla stampa. Nella migliore delle ipotesi le parole di Pagani, non certo utili ad analizzare con obiettività il voto del primo turno delle primarie, appaiono come un tentativo mal riuscito di giustificare con argomenti fantasiosi un risultato per Bersani ritenuto insoddisfacente. Nella peggiore, invece, sembrano un tentativo intimidatorio - affermano i renziani faentini -. Come definire altrimenti questa furia da caccia alle streghe che sembra pervadere il PD alla ricerca di ipotetici “nemici”, fino al punto di classificare i cittadini elettori a priori? Se un cittadino che anche avesse votato in passato un partito di centrodestra e che oggi sceglie la nostra proposta politica di centrosinistra, il “Grande Fratello”, che vorrebbe fare, non farlo votare?"

"Noi abbiamo un’idea diversa - continuano dai Comitati per Matteo Renzi -. Rifiutiamo ogni bollatura aprioristica sull’appartenenza, poichè un elettore non è a priori di nessuno, è cittadino con diritti e basta. Ci battiamo e ci batteremo sempre per fare votare tutti, per difendere il diritto di esercizio di espressione popolare sul candidato alla guida del governo, accettando ben volentieri chi vorra’ sostenere la proposta del centrosinistra anche per la prima volta. Anzi, sarebbe una doppia soddisfazione, perchè significherebbe un voto in meno alla possibilità che il centrodestra si riappropri della guida del Paese, dopo i disastri berlusconiani".

DE PASCALE - "Le primarie sono un grande patrimonio del centrosinistra e della democrazia italiana e mi sembra davvero ingenerosa la dichiarazione del Comitato Renzi di Faenza, immagino fra l'altro non condivisa da tanti altri sostenitori del sindaco di Firenze nella nostra Provincia. Il segretario provinciale del PD, pur non nascondendo ipocritamente le sue personali convinzioni, ha mantenuto durante tutto lo svolgimento delle primarie un atteggiamento serio e rispettoso del suo ruolo. Ha partecipato a tutte le iniziative in cui sono stati presenti i candidati portando loro il saluto e la stima di tutto il PD ravennate", afferma Michele de Pascale, comitato "Ravenna con Bersani"

"Nessuno ha ostacolato il voto di tantissimi ex-elettori di centrodestra recatesi ai seggi lo scorso week end e sinceramente convinti che il futuro dell'Italia passi per una netta svolta verso politiche di centrosinistra che il vincitore delle primarie, a prescindere da chi sarà, porterà avanti con il sostegno di tutta la coalizione - chiosa De Pascale -. Il PD ha giustamente stigmatizzato il comportamento di alcuni dirigenti di forze politiche alternative al centrosinistra, con ruoli nelle istituzioni per PdL, Lega o Udc. Speriamo che nella foga di questi giorni gli amici renziani faentini non abbiano nemmeno trovato il tempo di leggerlo il comunicato del PD e che non stiano veramente sostenendo che, a loro avviso, i candidati alla presidenza della Provincia e a sindaco di Russi delle destre possano partecipare alla scelta del candidato del centrosinistra. Se violazione della privacy vi è stata, in queste primarie, probabilmente, è sul sito domenicavoto.it in cui i cittadini, pensando di fornire i propri dati al comitato per le primarie del centrosinitra in realtà li inviano al comitato per Matteo Renzi."

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