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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Camera mortuaria, finalmente acceso l'impianto di raffreddamento. Novità sul percorso salme

Lo ha reso noto direttore generale dell’Ausl Marcello Tonini attraverso il sindaco Michele De Pascale, che ha risposto ad un'interrogazione presentata dal capogruppo in Consiglio comunale di Lista per Ravenna

E' entrato in azione da pochi giorni l'impianto di raffreddamento alla camera mortuaria di Ravenna. Lo ha reso noto direttore generale dell’Ausl Marcello Tonini attraverso il sindaco Michele De Pascale, che ha risposto ad un'interrogazione presentata dal capogruppo in Consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi. "Tali lavori sono stati programmati in pieno accordo con Azimut, cercando le necessarie soluzioni per limitarne al minimo i disagi, prevedendo anche di intervenire in orario serale, dopo la chiusura della struttura”, viene riportato. Così è stato.

Ancisi aveva sollevato il caso con un’interrogazione che richiamava quella di un anno fa, intitolata" Salme su un carrello tra immondizie e auto parcheggiate”, con la quale lamentava come "le persone decedute in ospedale vengono da anni trasportate all’obitorio su una strada dissestata, con un carretto spinto a mano, dal quale le salme più corpose perfino debordano. Richiamavo anche l’interrogazione del luglio successivo dall’oggetto “Camera mortuaria, non respirano neppure i vivi”, dedicata al malfunzionamento dell’obsoleto impianto di condizionamento: con il caldo estivo, bisognava tenere aperte sul cortile le camere ardenti, coi visitatori fuori dell’uscio, e diventava obbligatoria la refrigerazione delle salme al costo di 55 euro al giorno ciascuna. Nonostante le assicurazioni pervenute allora dal direttore generale dell’Ausl Marcello Tonini, tali situazioni erano rimaste immutate".

"La nuova interrogazione sembra invece aver perseguito concreti risultati - continua Ancisi -. Il 21 giugno Tonini le ha dato infatti una risposta scritta, consegnatami dal sindaco martedì scorso in consiglio comunale". Tonini ha fatto riferimento anche al percorso delle salme, riferendo di aver accolto "con favore la disponibilità di Azimut di dotarsi di mezzi analoghi a quelli giù in uso alle ditte di servizi operanti nella nostra Azienda. Si fa presente che, nell’ambito degli interventi di manutenzione stradale, si provvederà a breve alla sistemazione del manto stradale oltre che alla regolamentazione del transito viabile e pedonale; è altresì prevista in una seconda fase, nell’ambito della più ampia riorganizzazione dell’area relativa alla realizzazione del parcheggio a servizio del Cmp, una modifica alla viabilità con la previsione di riservare il transito ai soli mezzi di servizio". "La dignità del trasporto delle salme alla camera mortuaria dall’ospedale ora viene dunque perseguita con un progetto credibile, fino a prima sconosciuto - viene evidenziato da Ancisi -. Un beneficio rilevante dovrebbe già riscontrarsi dai provvedimenti annunciati come imminenti. Si tratterà di vigilare sulla loro effettuazione “a breve”, da intendersi, secondo me, nell’arco di settimane, non di mesi".

Prosegue ancora Ancisi: "Nell’interrogazione del 28 maggio scorso, avevo riferito anche che il 12 aprile le tre confederazioni sindacali avevano denunciato “lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali…situazione intollerante e quasi di abbandono”. Avendone chiesto spiegazione, Tonini ha aggiunto, nella stessa lettera, che “è stata poi programmata la manutenzione straordinaria del coperto da avviare in una fase successiva, ritenendo opportuno evitare l’esecuzione di lavori concomitanti, per limitare i disagi agli utenti”. "Vale a dire che, già conclusi i lavori sull’impianto di raffrescamento ed effettuati “a breve” i lavori di “sistemazione del manto stradale” sul percorso ospedale/camera mortuaria, si faranno subito dopo i lavori di manutenzione straordinaria dell’intero edificio, restituendogli - si spera - le reclamate condizioni di salute e di sicurezza per chi vi opera e per chi vi accede - conclude - Sul rispetto di questo più consistente impegno, per la prima volta (a quanto si è saputo) espresso, vigileranno per primi, insieme a noi, i lavoratori stessi".

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