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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Degrado e sicurezza, la ricetta di Ancisi: "Il centro sia una cittadella dantesca"

Per l'esponente della lista civica, "il degrado si combatte rimuovendone le cause e ridando vitalità ai luoghi rifuggiti dalle buone attività e frequentazioni sociali, o almeno agendo sul campo con la presenza e l’impegno delle forze dell’ordine (coi loro eventuali ausiliari), adeguatamente coordinate e supportate dalle centrali"

"Vantarsi di risolvere il degrado di piazza San Francesco installando tre telecamere dimostra quale lungimiranza politica possieda la classe dirigente di questa città". Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, commenta così il provvedimento annunciato mercoledì dall'assessore ai lavori pubblici Enrico Liverani. Ricordando che il 14 maggio scorso il Partito Democratico aveva respinto un ordine del giorno sulla videosorveglianza presentato dalle opposizioni (primo firmatario il leghista Paolo Guerra), Ancisi chiede "a cosa siano servite le altre 65 telecamere già in funzione se, specialmente di notte, quando la malvivenza più imperversa, non si è stati in grado, almeno di monitorarle?".

Afferma Ancisi: "Il fatto che, per esempio, due siano posizionate da anni nei giardini Speyer e due sul lato opposto dell’Isola San Giovanni in via Carducci, una (udite udite) nel sottopassaggio letamaio della stazione, due in via Tommaso Gulli, e perfino due, già da prima, in piazza San Francesco, ha risolto forse niente del degrado che vi imperversa? Non che, almeno come virtuale deterrente, non siano di qualche utilità. Ma basterebbero telecamere ovunque, che più numerose sono e più non sono nemmeno guardate, a far risalire Ravenna dai bassifondi al top dell’ordine e della sicurezza pubblica?"

RIQUALIFICARE LA ZONA DANTESCA - Per l'esponente della lista civica, "il degrado si combatte rimuovendone le cause e ridando vitalità ai luoghi rifuggiti dalle buone attività e frequentazioni sociali, o almeno agendo sul campo con la presenza e l’impegno delle forze dell’ordine (coi loro eventuali ausiliari), adeguatamente coordinate e supportate dalle centrali. Su questo, la volontà politica del governo locale è stata ed è tuttora latitante, per non dire sorda alle proposte dell’opposizione, delle quali, peraltro, Lista per Ravenna potrebbe esibire un volume. Ormai da quasi 15 anni piazza San Francesco e la zona dantesca sono state occupate da sbandati e pregiudicati, che le hanno adibite ad immondezzaio-latrina e al consumo e spaccio di droga, disturbando ed opprimendo coi loro comportamenti e ruberie i cittadini e i turisti".

"Ho avuto una lunga e carissima amicizia con la compianta Stefania Casemurate, che ha gestito fino all'ultimo delle sue forze, con passione ed amore infiniti, il bel negozio di antiquariato sotto il portico della piazza - continua Ancisi -. Ne ho raccolto le angosce e la disperazione per le sconcezze che la circondavano e condiviso con lei una lunga serie di iniziative in consiglio comunale e lettere ai giornali che chiedevano inutilmente alle autorità cittadine attenzione ed aiuto. Stefania sarebbe la prima a dare atto al coraggio, non solo imprenditoriale, con cui la pasticceria Palumbo si è insediata in quei locali, vincendo, col proprio sacrificio e insieme alle forze dell’ordine, una propria personale battaglia contro gli infestatori di quei portici. Ma questo è solo un tassello".

"Siamo lontani - prosegue - dall’indispensabile riqualificazione dell’intera zona dantesca, al cui riguardo non posso che riprendere la richiesta che, già nel 2002 e più volte in seguito, ho rivolto al Comune di “predisporre, con l'ausilio del Comitato provinciale per l'ordine pubblico, un piano di vigilanza entro il perimetro della zona dantesca che coinvolga tutte le forze dell'ordine statali nella sorveglianza di tali luoghi”, potendo “esprimersi nell'identificare incessantemente ogni personaggio in atteggiamento sconveniente, assumere i provvedimenti che si rendessero conseguenti (ad esempio, diffida a tenersi lontano dal luogo), applicare le eventuali sanzioni”: per non dire “che la costanza della vigilanza richiede, per diretta competenza, la presenza fisica degli agenti di polizia municipale, da integrare, secondo necessità, urgenza e specifica competenza, con l'intervento delle altre forze dell'ordine, a cui sono richiesti compiti più impegnativi sul fronte dell’ordine pubblico”. Non mi soffermo sull’idea, più volte esposta, che, per risanare l'area, l’ideale sarebbe connotarne l’identità come una vera e propria “cittadella dantesca”, nel cuore della città storica, che ne verrebbe valorizzata anche sotto il profilo turistico. Non sarebbe scandaloso dotarla, a tal fine, di un’artistica leggera recinzione, da chiudere di notte, quando la pasticceria Palumbo e altre degne attività avessero chiuso i battenti. Tutto sbagliato? Allora faccio contenti tutti, proponendo di raddoppiare le ormai cinque telecamere". 

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