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Custode di valli e pinete: Alvaro Ancisi ricorda Roberto Fantini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il 9 gennaio, trigesimo della morte, all’età di 78 anni,  di Roberto Fantini, è l’occasione per ricordarne le doti umane e civiche, conosciute e apprezzate da tutti coloro che hanno potuto conoscerlo e frequentarlo. Laureato in scienze geologiche, si era dedicato giovanissimo allo studio dell’ornitologia e delle scienze ambientali, allora poco conosciute al grande pubblico, praticandole, con competenza ed amore, a protezione del grande patrimonio naturalistico della nostra Ravenna. A cavallo della sua Vespa, frequentava le valli e le pinete raccogliendo dati ed estraendone osservazioni preziose. Per ragioni di studio, aveva ottenuto dal Comune il permesso di accedere alle pinete anche quando erano sottoposte a divieto. Negli anni sessanta, collaborò con una rivista ornitologica svizzera. L’esperienza che aveva acquisito veniva dai viaggi effettuati in diversi anni alle foci dei più grandi fiumi europei, dove aveva potuto osservare popolazioni acquatiche presenti anche nelle nostre valli. Grazie anche ai suoi suggerimenti, sono stati raggiunti, in questi anni, ottimi risultati nella gestione delle zone umide ravennati, incrementandovi la presenza della fauna nidificante e la sosta di quella migratoria. Stava portando avanti progetti per il recupero ambientale della Bassa del Bardello e soprattutto della Valle del Pontazzo (quella in cui il fallito Progettone del porto, con suo orrore, aveva deciso di depositare 720.000 metri cubi di fanghi del Candiano). 

Insieme all’amico Giancarlo Mariani, entrambi abilitati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), svolgeva le funzioni di censitore della fauna selvatica del Parco del Delta del Po nelle zone del ravennate e del ferrarese, trasmettendo i dati raccolti all’Istituto stesso e al servizio Ambiente del Comune di Ravenna. A tal proposito, l’ultima occasione della lunga collaborazione, quale esperto delle nostre pinete e valli (e dei capanni!), con Lista per Ravenna, in particolare col sottoscritto per via anche dell’affettuosa amicizia personale, fu a fine luglio scorso. Ci segnalò, molto allarmato, non avendo ricevuto riscontro dal Comune, che, causa le alte temperature, nella Valle Mandriole (detta Valle della Canna), zona sottoposta a più vincoli paesaggistici, un terzo dei suoi 220 ettari era in secca, e per il resto al minimo del livello idrico. In assenza di interventi, si sarebbe rischiata un’ecatombe delle migliaia di uccelli acquatici che popolano la valle. Si trattava di attivare con urgenza una derivazione dalla canaletta ANIC, che alimenta Ravenna con l’acqua del Reno. Ne seguì, il 29 luglio, il mio question time al sindaco: “Sulla valle Mandriole in asfissia con rischio di strage della popolazione volatile", il cui effetto positivo gli diede sollievo.

Proveniente da una famiglia di cacciatori, fin da ragazzo aveva praticato in modo assiduo la caccia, sempre nei termini più rispettosi delle regole e protettivi dell’ambiente. Da vero romagnolo, teneva in grande considerazione l’amicizia e la parola data.  La dipartita di Roberto Fantini lascia un vuoto nei suoi familiari, nei suoi cari e in quanti gli hanno voluto bene. Tra questi, Gianpaolo Turricchia e Piero Errani (il grande campione nazionale e internazionale di tiro a segno con la carabina), ai quali devo l’ispirazione di queste note. Ma è anche una perdita grave per tutti coloro che hanno a cuore la bellezza della natura e delle sue manifestazioni.

Alvaro Ancisi, capogruppo Lista per Ravenna
 

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