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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Sanità, Ancisi (LpR): "L'ambulatorio di medicina legale è fuorilegge"

"La presente interrogazione è rivolta al sindaco di Ravenna, quale membro dell’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’AUSL di Ravenna" dice Alvaro Ancisi

"La presente interrogazione è rivolta al sindaco di Ravenna, quale membro dell’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’AUSL di Ravenna. Il sig. L. F., cittadino di Ravenna, invalido civile con problemi di deambulazione, essendosi recato all'ospedale civile di Ravenna, precisamente presso l’ambulatorio di medicina legale (piano primo, blocco secondo, scala verde, ingresso da via Missiroli), per essere sottoposto a visita presso la commissione patenti, mi ha segnalato quanto segue, di cui ho avuto autorevole e accreditata conferma".

Lo scrive Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, che sostiene come l'ambulatorio Ausl di medicina legale di Ravenna sia 'fuorilegge'.

"La sala d'attesa non è altro che un corridoio di collegamento tra vari reparti dell’ospedale, soggetto al continuo passare di altre persone estranee al servizio cui è surrettiziamente dedicato, senza aria condizionata per alleviare, d’estate, la lunga attesa a persone che sono lì perché soffrono disagi fisici, dotato appena di alcune sedie ai lati, privo di servizi igienici nelle vicinanze: dunque, singolarmente, un servizio di medicina legale fuori legge, oltre che irrispettoso della privacy. La cosa assurda è  che la stessa AUSL, per autorizzare un ambulatorio di medicina generale sul territorio, richiede l’abbattimento delle barriere, idonea sala di attesa, servizi igienici per gli utenti, metrature minime, ecc.: parametri che prima non rispetta".
 
"Riferisce L. F: che il corridoio/sala d’attesa era stipato di disabili, invalidi, mutilati, rispettivi accompagnatori, sedie a rotelle, stampelle. Alcune persone con evidenti disabilità si muovevano con gravi difficoltà, pur in assenza di ausili. Muoversi con una carrozzina nel corridoio è impresa che implica analoghe manovre di altre seggiole a rotelle, oppure la collaborazione di altri invalidi e loro accompagnatori, in piedi o seduti. Un tempo queste visite si tenevano in uno stabile di via Magazzini Anteriori, con spazi decisamente più adeguati. Gli appuntamenti erano stati fissati a distanza di 15 minuti. I primi alle 14,15, poi 14,30, ecc., ma, particolare non trascurabile, ad avere l'appuntamento per le 14,15 sono state 6 o 7 persone. Si deve quindi parlare non di appuntamenti ma di fasce di appuntamenti. In sintesi, nell’arco di un quarto d'ora, vengono convocati 12- 14 utenti. Le visite sono in genere velocissime, al termine delle quali qualcuno esce piangendo per aver perso la patente. Ma non si esclude che qualche sfortunato possa aver passato l'intero pomeriggio in questa angosciante situazione" continua la nota di Ancisi, che chiede al sindaco "se intende intervenire presso la direzione generale dell’AUSL affinché: predisponga una sede dell’ambulatorio di medicina legale a norma di legge e rispettosa della privacy, adeguata e attrezzata al grado di affluenza e alla condizione fisica e alle necessità della particolare utenza e le convocazioni degli utenti siano organizzate in modo che l’attesa degli utenti, tenuto conto anche delle loro condizioni, non sia eccessivamente prolungata".

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