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Schlein torna alla Festa dell'Unità: "Serve una grande battaglia per tutelare il lavoro e per il salario minimo. Ma la destra frena"

La segretaria Pd ha discusso di lavoro con Andrea Orlando e Yolanda Diaz, ministro del lavoro in Spagna: "Il Pd vuole battersi per contrastare la povertà, perché le parole povero e lavoro non stiano più insieme. Sotto i 9 euro all'ora non è lavoro, ma sfruttamento"

"Il lavoro prima di tutto": questo il titolo del confronto andato in scena ieri sera sul palco della Festa nazionale dell'Unità. A discuterne, durante l'ottava serata della kermesse al Pala de Andrè, sono stati la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, tornata alla festa dopo l'inaugurazione (e che tornerà domenica 10 per la chiusura), insieme al collega dem Andrea Orlando (già Ministro del lavoro nella precedente legislatura) e Yolanda Diaz, anche lei già ministro del lavoro del governo di Pedro Sanchez.

"Il Pd vuole battersi per contrastare la povertà, perché le parole povero e lavoro non stiano più insieme, e se vogliamo ritrovare credibilità verso i lavoratori dobbiamo essere noi ad apire un grande dibattito nel Paese su come regolare il lavoro digitale, su come sta cambiando - ha detto Schlein - Il lavoro si è trasformato, ora è il turno di fare una grande battaglia per dire che il lavoro va tutelato. Siamo una Repubblica fondata sul lavoro e non sullo sfruttamento. La Spagna è un Paese dove, nel corso del governo Sanchez, hanno aumentato il salario minimo fino a 1.080 euro. In Italia ancora non c'è e la destra sta frenando".

"Il Pd, insieme ad altre forze dell'opposizione, è impegnato su questa battaglia e a raccogliere firme in tutto il Paese per dire che sotto i 9 euro all'ora non è lavoro, ma sfruttamento. Accanto a questo faremo grandi battaglie per abolire gli stage gratuiti e per regolare il nuovo lavoro digitale - ha spiegato la segretaria del Pd -. Una piattaforma sul lavoro che guardi a recuperare la tutela, a contrastare chi ha voluto cercare di aumentare la produttività riducendo il costo del lavoro e la tutela dei lavoratori.

"Il salario minimo non è la rivoluzione socialista. È il minimo che si può conquistare di fronte alle grandi disuguaglianze che si stanno determinando - ha spiegato durante il dibattito Andrea Orlando - È come dire se si è contro o a favore della schiavitù. Esiste negli Stati Uniti, in Germania è stato introdotto dalla Merkel, in Paesi governati dai conservatori". Accanto alla battaglia sul salario minimo, aggiunge, "dobbiamo fare una battaglia per il recupero dei salari e poi per la rappresentanza, per una legge che dica che non si può firmare un contratto se rappresenti 50 lavoratori e 3 imprese con il solo scopo di fare dumping sulle organizzazioni maggiormente rappresentative".

"Ho parlato con il leader catalano e vi posso dire che avremo un governo in Spagna - ha annunciato Diaz - La Catalogna non è un problema ma una opportunità, è un Paese diverso ma la diversità rappresenta la nostra ricchezza e noi saremo migliori con le diversità. Sì, assolutamente, avremo un governo progressista in Spagna. La Meloni, la destra, l'estrema destra non sono imbattibili, possiamo vincere. Io sono qui per trasmettere un messaggio di speranza. La Spagna ha votato in circostanze difficili, eravamo arrivati da una sconfitta difficile dei progressisti alle municipali. Durante la campagna elettorale abbiamo dovuto dare una svolta a livello emotivo. La Spagna ha votato a favore dei progressisti, siamo riusciti a vincere contro la destra e l'estrema destra, che hanno programmi identici. Il 23 luglio (giorno delle elezioni in Spagna, ndr) è una giornata molto importante, un esempio per tutta l'Europa".

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