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Tari 2023, Ancisi (LpRa): "Avvisi di pagamento scorretti"

Per il consigliere di Lista per Ravenna negli avvisi consegnati dal Comune verrebbe nascosta "la possibilità di pagare con l’F24"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Sono in arrivo le bollette TARI per il 2023. Già è insopportabile l’aumento degli incassi a carico dei contribuenti, che la Giunta de Pascale ha fissato in 32,89 milioni rispetto ai 31,11 del 2022, ai 29,80 del 2021 e ai 28,38 nel 2020, cioè il 15,9% in più nei tre anni, stangata a cui corrisponde invece un servizio fortemente peggiorato. Pioggia sul bagnato sono però gli avvisi stessi, recapitati per posta a domicilio su carta intestata del Comune di Ravenna, che contengono due scorrettezze ingiustificate.

La prima è riuscita addirittura a peggiorare un’omissione contestata aspramente da Lista per Ravenna già nel 2020, quando l’avviso di versamento della Tassa Rifiuti, enumerando i molti modi allora utilizzabili per provvedervi, con l’avvertenza che “ogni prestatore di servizio di pagamento applica commissioni variabili”, nascose però la possibilità di pagare con l’F24, modello usato in Italia per il pagamento di gran parte delle imposte, delle tasse e dei contributi pubblici. Esso offre diversi vantaggi: non comporta alcun costo aggiuntivo di commissione, non richiede la capacità e la possibilità di utilizzare mezzi informatici, consente ai contribuenti con crediti di imposta verso lo Stato o la Regione di compensarli con l’importo della Tari evitando un nuovo esborso. 

L’anno successivo fummo un po’ascoltati, in quanto all’elenco fu aggiunto: “Può pagare anche utilizzando un modello F24 (ad esempio per compensare eventuali crediti erariali) che dovrà compilare autonomamente avendo cura di indicare nella casella ‘identificativo operazione’, il codice avviso di 18 cifre riportato nel bollettino qui allegato. Il nostro Servizio Clienti è a sua disposizione per fornirle per eseguire il pagamento”. Obiettammo appena che “ogni altra informazione utile” avrebbero potuto scriverla nell’avviso, senza creare ulteriori problemi ai contribuenti, facendo anche perdere tempo a loro e ai telefonisti del call center.

Nel frattempo, ha ricevuto piena applicazione in Italia PagoPa, la piattaforma informatica che ha unificato il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi, a cui tuttavia continua ad essere affiancato il modello F24, a libera scelta dei contribuenti. Ebbene, negli avvisi di pagamento della TARI 2023, il Comune di Ravenna ha scritto semplicemente, alla voce Modalità di pagamento: “in allegato è presente il bollettino PagoPa da corrispondere alla scadenza sopra indicata”.

Assurdo poi che venga imposto esclusivamente il pagamento in due rate, con scadenza 30 settembre e 31 dicembre, allegando, ognuno per la metà dell’importo totale, due bollettini postali che impediscono a chi preferisce di pagare l’intera tassa entro settembre, in un’unica e più sbrigativa soluzione, oltretutto costringendolo a pagare al BancoPosta due commissioni, quasi una soprattassa. Chi non avrebbe problemi a risolvere l’incombenza alla prima occasione consentirebbe peraltro al Comune di avere in cassa tre mesi di maggiore liquidità. Tocca ora al sindaco dire come rimediare, in tempi molto brevi, alle scorrettezze di cui sopra, informandone tempestivamente la cittadinanza.

Alvaro Ancisi - capogruppo di Lista per Ravenna

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