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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Un chilometro di parole dipinte lungo la ciclabile per raccontare l'alluvione

A Bagnacavallo il 14 agosto si inaugura l'opera "Storie di fango" dell'artista Stefania Galegati

Una serie di scritte lungo la pista ciclopedonale da Bagnacavallo a Villa Prati per mantenere il ricordo di un'esperienza drammatica, ma che ha mostrato al mondo anche il lato solidale della Romagna. L'artista Stefania Galegati, nata a Bagnacavallo ma con esperienze in giro per il mondo, realizzerà nei prossimi giorni l'opera "Storie di fango". Si tratta di scritte fatte con tempera lavabile bianca per la lunghezza di circa un chilometro lungo la pista, che saranno completate entro la mattina del 14 agosto. L'opera verrà poi donata alla città.

I testi, come spiega la stessa artista, derivano da alcuni racconti selezionati fra le testimonianze inviata dagli 'angeli del fango'. "La vorrei dedicare a mia sorella Sandra Galegati, architetta, innamorata del suo paese, deceduta due anni fa", spiega l'autrice che ricorda come 'l’allagamento è stato un trauma violento che sta lasciando cicatrici nell’animo. I media se lo sono già dimenticato, ma il territorio mantiene le cicatrici che ricordano il dramma'.

Un chliometro di parole sulla ciclabile con i racconti degli angeli del fango

"Vedere i ragazzi uscire ad aiutare ha risollevato il territorio. Vorrei dedicare anche alla loro modalità comunitaria questo monumento leggero, ecologico, appoggiato a terra, che come una cicatrice tiene viva la memoria. Un monumento che non celebra ma che racconta e mantiene attiva la memoria proprio tramite le parole dei ventenni e delle ventenni. Un monumento che ci trasporta altrove e apre immaginari. Le storie – sottolinea Stefania Galegati – sono state trovate via passaparola a partire da alcuni ragazzi; non vogliono essere una visione esaustiva ma possono aprire la strada ad altri racconti se qualcuno spontaneamente vorrà poi andare ad aggiungere".

L’opera si innesta in una serie di una quindicina di scritte realizzate negli ultimi undici anni in diversi posti del mondo come un filo conduttore di diverse narrazioni legate ai luoghi. Il caso di Sermide, in provincia di Mantova, è molto simile perché si utilizzò la scritta di un chilometro per trasformare quel pezzo di argine del Po da strada a pista ciclabile. Ma ne sono state fatte altre a Milano, Genova, Suzhou in Cina, Cefalù, Palermo, Roma, Parigi. In comune a tutte c’è il fatto di poter leggere una storia spostandosi da un luogo all'altro. 

Stefania Galegati ha studiato arti visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna e a Brera con Alberto Garutti. Ha fatto parte di Via Fiuggi, un gruppo di giovani artisti che viveva a Milano alla fine degli anni novanta. Ha esposto per la prima volta nel 1994 a Viafarini. Nel 2003 vince l’International Studio Program al PS1 MoMA di New York, dove rimane per 4 anni. Ha accumulato esperienze fra New York, Buenos Aires, Tanzania e in Europa. Dal 2008 vive a Palermo dove insegna pittura alla Accademia di Belle Arti.

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