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Tutto il gusto della tradizione. Ecco cinque piatti tipici della cucina ravennate

Dai caplèt ai passatelli, passando per l'immortale piadina. La tradizione ravennate mette in tavola gustose minestre, dolci rustici e persino lo street food

La città di Ravenna offre monumenti spettacolari e attività culturali di grande levatura, ma non sono da tralasciare le sue prodezze gstronomiche. Perciò non si può affermare di aver vissuto a Ravenna senza aver mai assaggiato alcuni dei suoi piatti tipici.

Dai primi ai secondi, fino ad arrivare ai dolci, sono tante le specialità da gustare sul territorio ravennate, ricette della tradizione che non finiscono mai di meravigliare. Fra le tante deliziose possibilità vi proponiamo 5 piatti tipici di Ravenna che dovreste assolutamente provare.

I cappelletti al ragù (ma anche in brodo)

Il nostro elenco inizia dal re di Romagna: e' caplèt. Per chi non è della zona, i cappelletti sono una pasta all'uovo tagliata a quadrati, ogni quadratino viene poi riempito di formaggio (la ricetta varia di famiglia in famiglia, ma tra i più utilizzati ci sono ricotta, raviggiolo o casatella e parmigiano) e chiuso così da ottenere una particolare forma a cappello. Da non confondere con i tortellini emiliani, i cappelletti sono golosi con tutti i condimenti. La scelta prediletta per accompagnarli è un buon ragù di carne, ma se volete entrare nel pieno della tradizione ravennate dovreste provarli in brodo.

I passatelli in brodo

Altro primo piatto, meno famoso ma non meno sorprendente per le vostre papille gustative. I passatelli sono uno dei piatti tipici per i giorni di festa a Ravenna, ma certamente non è peccato mangiarli anche negli altri giorni. Uova, formaggio, pangrattato e un pizzico di noce moscata danno vita a un impasto morbido che, passato in un comune schiacciapatate con fori grossi dà vita a una delle più tradizionali "minestre" romagnole che va consumata in brodo (di carne o di pesce).

La braciola di castrato

Passiamo al secondo proponendovi una buona brasula 'd castrè, ovvero una braciola di castrato. In Romagna si griglia spesso e molte volte i "pezzi" da mangiare vengono dalla carne di maiale, ma è dal maschio ovino che si ottiene questa braciola scura e saporita. La carne tenera e dall'odore leggermente acre viene marinata con sale, aglio e rosmarino, cotta in graticola sulle braci e infine servita con olio d’oliva e limone o al naturale. Per il contorno fatevi guidare dall'ispirazione, noi vi consigliamo delle verdure grigliate oppure delle fragranti patate al forno.

Il crescione

Se non sapete cos'è, correte a comprarne uno e vi innamorerete. Tutti i chioschi della piadina (altra attrazione da non perdere) di Ravenna possono cucinarvi sul momento questo street food tutto romagnolo. Il crescione può esser definito una via di mezzo tra la più famosa piadina e il calzone: si presenta come una mezzaluna e può essere farcito in varie maniere. Le varianti più tradizionali di crescione sono quello alle erbe, pomodoro e mozzarella e zucca e patate, ma potete anche farvi prendere per la gola e aggiungerci in mezzo funghi, salsiccia e prosciutto.

La piadina con squacquerone e fichi

Infine il dolce. La più classica delle specialità romagnole (la piè) incontra lo Squacquerone, un formaggio morbido e golosissimo, e insieme alla dolcezza dei fichi creano un dessert tipico e davvero squisito. Alcune puntualizzazioni: la vera piada ravennate tradizionale è solitamente più grossa rispetto alla variante riminese, mentre i fichi sono caramellati, anche se una buona confettura non è da disdegnare.

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