Caso daini, i cacciatori: "Problema tecnico faunistico trasformato in affare politico"
Il problema dei daini nella pineta di Classe e nei suoi dintorni sta diventando un vero affare politico di cui poco è rimasto di aspetti di gestione tecnica della fauna. Ispra, il massimo organo tecnico per la gestione della fauna selvatica sostiene che i daini vadano eradicati mediante soppressione con piano di controllo; la politica radical animalista non ci sta e la Regione chiede a Ispra di cambiare parere e trovare un’altra soluzione meno cruenta, ovvero un progetto di cattura e spostamento in altre aree. Vedremo quale coniglio tirerà fuori Ispra dal cilindro e quanto costerà al bilancio pubblico. Pare, così sostengono alcuni studiosi, che l’anestetico provochi nel daino gravi danni e molto di frequente il decesso, come altresì risulta assolutamente complesso il procedimento di cattura con grande pericolo per gli operatori e forte stress per l’animale, anche con conseguenze letali. Difficile anche trovare dove ricollocarli, stante il forte impatto che il daino rappresenta per l’ambiente ma soprattutto per gli altri ungulati (capriolo e cervo); ma forse le conseguenze dell’anestetico o delle catture risolveranno questo problema. E’ un affare delle Istituzioni, della politica, non certamente dei cacciatori, non lo è oggi come non lo doveva essere quattro anni fa. Lo dicemmo allora e lo sosteniamo oggi: valuteremo le conseguenze e i costi delle scelte che farà la politica animal-sensibile. Una volta tanto non ci saranno alibi per crociate anti caccia e anti cacciatori che comunque, oltre a praticare la loro passione venatoria, rimangono le vere sentinelle della natura e lo hanno dimostrato in tante occasioni.
Associazione nazionale libera caccia Provincia di Ravenna