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L'ingegner Andrea Stella al Trofeo Bandini spiega la nuova McLaren: "Un'evoluzione coraggiosa"

"E' sicuramente un privilegio ed un onore essere il team principal di una scuderia prestigiosa - le parole di Stella -. Quello della McLaren è un team iconico"

Lando Norris nel 2024 potrà competere per diventare campione del mondo di F1? Alla domanda posta da RavennaToday al pilota britannico, che domenica mattina ha ricevuto il Trofeo Lorenzo Bandini, ha risposto col sorriso il team principal della McLaren, Andrea Stella: "Toccherà a me dare a Lando una macchina per vincere il titolo". Nato a Orvieto, è stato ingegnere di pista di Fernando Alonso alla Ferrari, per poi trasferirsi con l'asturiano in McLaren 8 anni fa, diventando poi team principal della scuderia che fu tra gli anni '80 e 2000 di Ron Dennis ed ora nelle mani di Zak Brown. "E' sicuramente un privilegio ed un onore essere il team principal di una scuderia prestigiosa - le parole di Stella -. Quello della McLaren è un team iconico". 

Ingegner, Faenza l'ha accolta al pari di Lando Norris, come una star...
"E' un onore essere qui per il Trofeo Lorenzo Bandini, un premio molto importante. Siamo onorati che sia stato riconosciuto alla McLaren e Lando. Colgo l'occasione per ringraziare la città di Faenza e gli organizzatori della manifestazione. Speriamo che sia di buon auspicio per le prossime stagioni".

Nonostante sia la terra della Ferrari e dell'ex Minardi...
"E' una terra dei motori, soprattutto. C'è passione, un sentimento molto forte per lo sport motoristico. Ma non mi aspettavo un'accoglienza così importante. E penso nemmeno Lando". 

Ad inizio stagione ingegnere, quando la McLaren faticava nell'ottenere risultati, ha mantenuto sempre la calma. Poi c'è stato un grande salto di qualità, frutto della meticolosità del suo staff...
"Agitarsi sicuramente non aiuta. La Formula Uno è uno sport dove le persone fanno la differenza, ma è basato in particolar modo sull'ingegneria. Da dicembre dello scorso anno, quando ho sono diventato team principal, ho trasmesso un messaggio indirizzato alla calma, sottolineando la qualità delle persone nello staff e su quali obiettivi ci saremo dovuti concentrare. Abbiamo concentrato 750 persone su un obiettivo con chiarezza, riuscendo così ad ottenere risultati importanti. C'era da capire all'inizio della stagione cosa c'era da fare e succede ancora. Perchè in F1 non è possibile fermarsi. Si rischia di essere subito sorpassati. Bisogna essere costanti nel sviluppare la vettura e migliorarsi".

Uno staff che vede tanta Italia...
"Non tutti sanno che nel team ci sono tantissimi ingegneri, tecnici e meccanici italiani. Abbiamo una rappresentanza italiana molto ampia, prestigiosa e capace. La qualità è alta, grazie anche alle eccellenze che vengono formate in Italia e che vengono apprezzate all'estero". 

E' possibile quindi vedere un pilota italiano in McLaren?
"Posso essere più influente per quanto riguarda quelli che possono essere i destini della McLaren sotto l'aspetto ingegneristico. McLaren ha comunque dimostrato che quando ci sono dei giovani talenti è pronta ad investire e prendere rischi nell'offrire opportunità. Lo abbiamo visto quest'anno con Oscar Piastri. Faremo di tutto sicuramente per supportare piloti giovani e se ci sarà l'occasione di portarli in Formula Uno McLaren lo farà sicuramente".

Ci può dire qualcosa sulla monoposto del 2024?
"E' un progetto sul quale stiamo lavorando da tanti mesi. In Formula Uno bisogna essere almeno dieci mesi avanti rispetto a quelle che sono le scadenze per andare in pista. Il progetto è in fase molto avanzata e presto verrà assemblata. Una monoposto di Formula Uno è tutto fuorché una macchina. E' una sorta di Lego che viene composta solo quando serve, altrimenti tutte le componenti vengono rispedite nei reparti per le ispezioni il più velocemente possibile. Come sarà il progetto lo dirà solo il test in Bahrain".

La nuova McLaren sarà un'evoluzione logica di quella del 2023 o sarà stravolta?
"C'è innovazione e ci siamo presi qualche rischio, facendolo con coscienza ingegneristica. Si tratta di rischi tecnici sono ponderati. Speriamo che il cronometro ci possa dare ragione".

Sarete più vicino alla Red Bull?
"Questo non lo posso dire. So soltanto che nel 2023 siamo cresciuti e migliorati, mentre Red Bull nel corso della stagione non ha portato particolari novità. E' probabile che nel 2024 possano fare un salto importante. L'importante è che noi possiamo progredire, facendo un passo avanti con un miglioramento dopo l'altro. Poi si vedrà". 

Ma cosa hanno in più?
"Non c'è nessuna magia. Quello che hanno più è che la Red Bull è una monoposto più evoluta rispetto a quella degli altri team, merito delle conoscenze tecniche. Ci togliamo il cappello davanti a quello che sono riusciti a fare dal punto di vista tecnico, ma non solo. Anche nelle situazioni difficili hanno gareggiato bene, prendendo le giuste decisioni. Red Bull rappresenta quindi un riferimento ed uno stimolo in più per cercare di andarli a prendere". 

Come si spiega questi costanti alti e bassi delle scuderie nel corso del 2023?
"I nuovi regolamenti introdotti nel 2022 hanno reso le monoposto un po' più sensibili alle varie condizioni, soprattutto in base alla caratteristica delle piste. Questo fa sì che qualche team possa guadagnare in prestazioni rispetto agli altri. E' anche vero che le differenze talvolta sono molto piccole. Quindi se cambia l'ordine in griglia è perché una vettura è due decimi più veloce dell'alta, ma due decimi in Formula Uno non sono tanti".

E cosa si aspetta nel 2024?
"Un gruppo più compatto, con i team più vicini. Per gli spettatori sarà un aspetto positivo. Ci sarà più competizione e variabilità, speriamo anche per il gradino più alto del podio rispetto a quanto visto quest'anno". 

Lei ingegnere ha lavorato in Ferrari con Schumacher, Raikkonen e Alonso con il quale ha avuto un rapporto speciale, seguendolo in McLaren. Cosa vuol dire per un team principal seguire piloti come Norris e Piastri? Hanno caratteristiche speculari o l'uno integra l'altro?
"Lando e Oscar sono due piloti giovani. Oscar è un rookie che non sembra un esordiente. Ha dimostrato maturità e fa del suo autocontrollo uno dei punti di forza come pilota. Non si perde in nervosismi, rimanendo nel suo spazio per performare al massimo della sua capacità. Lando è giovanissimo anche lui, ma ha alle spalle già cinque stagioni in Formula Uno. Continua a crescere stagione dopo stagione. In McLaren siamo molto fortunati ad avere piloti di talento, ma con loro è anche piacevole lavorare. Sono costruttivi con il team anche nelle situazioni difficili, come lo era ad inizio stagione. Ci sono alcuni tratti di Oscar e di Lando che sicuramente ricordano piloti con cui ho lavorato in passato. Spero che possano avere tanti successi". 

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