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A2, il derby va alla Fortitudo: ma l'OraSì Ravenna esce a testa alta dal PalaDozza

La prestazione di Malaventura? Spiega Martino: "A causa di un problema al ginocchio Matteo è stato in grado di allenarsi solamente venerdì e sabato. Rispecchiando la sua personalità, silenziosa ma molto solida, ha fatto di tutto per giocare questa partita"

L’OraSì si ferma al PalaDozza di Bologna, sconfitta 75-60 da una Fortitudo in grado di mettere in campo una maggiore energia e di cambiare marcia nel corso del terzo quarto. L’avvio giallorosso è incoraggiante, con i canestri di Raschi e di Deloach a scavare un primo break (8-14 al 5’) che ingolosisce i 250 supporters ravennati giunti in terra felsinea e sparge fiducia a tutto il gruppo. La risposta dei padroni di casa è affidata a Daniel (8 dei primi 10 biancoblu) e a Sorrentino, ma una tripla di Casini ed il canestro sulla sirena del 10’ di Rivali fissano il punteggio sul 17-22 OraSì. Bologna alza la pressione difensiva in avvio di secondo quarto, alzando la pressione dei suoi esterni sin nella metà campo giallorossa.

La tripla di Casini (21-25) al 13’ tiene avanti Ravenna, ma la Fortitudo non lascia spazio, recuperando in difesa ciò che non riesce a concretizzare in attacco. E’ Quaglia al 15’ a stampare una parità che sembra portare l’inerzia inesorabilmente in mano biancoblu. Un grande sforzo della difesa giallorossa permette ad OraSì di reggere l’urto fino all’intervallo, cui si va dopo aver visto Smith inchiodare l’assist di Rivali (31-31), ma nulla può contro la scarica di triple che apre il terzo quarto. Quattro canestri dalla distanza – due di Sorrentino intervallate da due di Carraretto – scavano il break (44-35 al 25’, 47-37 al 27’) che l’OraSì proverà a chiudere più volte, purtroppo senza esito. La squadra giallorossa prova a restare in partita con le scorribande di Smith e di Deloach, ma finisce indietro sulla coppia di triple di Montano (61-45 al 34’), preludio al 75-60 finale che premia una Fortitudo più precisa ed abile a portare la partita sul piano fisico, laddove avrebbe potuto sfruttare a proprio favore la differenza di chili e centimetri presente tra le due formazioni. 

 “Faccio i complimenti alla Fortitudo perché ha meritato di vincere questa partita - afferma coach Antimo Martino -. Lo ha fatto sfruttando le proprie caratteristiche, portando la contesa su livelli di intensità che spesso riesce a spostare l’equilibrio delle sue partite dal terzo quarto in avanti. Abbiamo provato a prepararci a questo aspetto in settimana, ma oggi non siamo riusciti a replicare contro rotazioni, chili e centimetri che non tutti possono schierare sul parquet. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi in un primo tempo in cui abbiamo giocato con personalità, conducendo a lungo nel punteggio grazie ad una buona difesa e ad una più che soddisfacente costruzione dei tiri. Nel secondo tempo è venuta fuori la differenza fisica tra le due squadre, che abbiamo accusato perdendo lucidità e giocando in maniera diversa dalle nostre abituali caratteristiche. Mi dispiace per la società e per i nostri tifosi, che anche erano numerosi e ci hanno incitato al massimo delle proprie possibilità, ma bisogna avere l’onesta di riconoscere il valore degli avversari. Abbiamo giocato a testa alta su un campo di grande fascino, dove la pressione ambientale si sente in maniera importante, e non siamo riusciti a replicare al grande secondo tempo della Fortitudo. La prestazione di Malaventura? A causa di un problema al ginocchio Matteo è stato in grado di allenarsi solamente venerdì e sabato. Rispecchiando la sua personalità, silenziosa ma molto solida, ha fatto di tutto per giocare questa partita: chiedere di più a lui o a Rivali, al rientro da un mese di inattività, non era proprio possibile”.

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