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Cronaca

Aumentano le persone 'fragili' nel Ravennate: in arrivo più posti alla Casa della Carità e un nuovo dormitorio

Secondo quanto evidenziato dall'Arcivescovo Ghizzoni, sono circa 300 gli accessi registrati nell'arco di 6 mesi dal servizio “Docce e Guardaroba” di Santa Teresa. In crescita i numeri anche della mensa dei poveri di San Rocco

Aumenta il numero delle persone in stato di difficoltà nel Ravennate, ma non manca l'impegno nell'accoglienza. Mercoledì mattina l'Arcivescovo Ghizzoni ha rivolto i tradizionali auguri di Natale alla città e, nell'occasione, ha fatto il punto sulla Chiesa in questo tempo di post-pandemia, passando dalle difficoltà vissute dalle parrocchie all'impegno sul tema della carità per terminare con un appello per la pace, la dignità e la fraternità. Come ha spiegato l'Arcivescovo, la pandemia ha generato una serie di difficoltà da cui le parrocchie faticano a uscire: da una parte permane negli anziani la paura del virus, dall'altra si evidenzia il "calo di frequenza" da parte di alcuni gruppi di giovani. Due problemi su cui le parrocchie stanno lavorando, cercando di riorganizzare le proprie attività.

La Diocesi guarda però anche al contesto più ampio del proprio territorio, dove si registra un aumento delle povertà, e nasce quindi l'esigenza di rispondere con maggior forza a quete urgenze. Se una prima risposta arriva dalla recente inaugurazione dell'Emporio della carità a Ravenna, l'Arcivescovo ha indicato la crescita anche del servizio “Docce e Guardaroba” per persone bisognose all'Opera di Santa Teresa, inaugurato lo scorso maggio, che da giugno a dicembre ha registrato circa 300 accessi, dei quali il 20% è rappresentato dalle donne. Numeri in crescita anche per la mensa di San Rocco, dove risulta l'accesso di circa 240 persone, mentre prima erano meno di 200.

Numeri importanti su cui occorre riflettere e agire. Per questo l'Arcivescovo ha posto l'attenzione su alcuni nuovi progetti per sostenere le fasce più fragili della popolazione: dal potenziamento della mensa di Santa Teresa al raddoppiamento dei posti disponibili presso la Casa della Carità che offre ospitalità temporanea alle persone in difficoltà. Ulteriore passo in avanti sarà poi la realizzazione di un dormitorio all'interno dell'Opera di Santa Teresa. Progetti importanti che la Diocesi cercherà di portare avanti nonostante il momento difficile causato dai rincari energetici, con le spese che anche per Santa Teresa sono raddoppiate rispetto agli anni precedenti. Ma in questo difficile contesto, monsignor Ghizzoni non manca di sottolineare alcuni "segnali di ripresa", come il ritorno ai matrimoni, con il caso della parrocchia di Ponte Nuovo dove, in questo periodo, ben 27 coppie stanno seguendo il corso prematrimonale. Un dato certamente parziale, ma che offre uno spiraglio di ripresa per la Diocesi.

Prima di rivolgere il suo tradizionale messaggio natalizio alla città, l'Arcivescovo ha voluto porre un'ultima riflessione dedicata all'attualità. Un pensiero è diretto innanzitutto alla guerra e alle ue vittime, ma anche alle gravi difficoltà dei migranti: "Lì l'umanità non viene rispettata - ha detto Ghizzoni, chiedendo - condizioni di maggior equità per i migranti". L'esortazione dell'Arcivescovo è quindi quella di porre la "fede in un Dio che non lascia sola l'umanità - e rammentare che - siamo in mezzo a un tempesta, ma andiamo verso un porto sicuro".

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