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Cronaca

Degrado in centro, nomi 'di spicco' nella raccolta firme: "Puntiamo su bus elettrici e Zona 30"

Le situazioni di degrado più gravi riguarderebbero i Giardini Speyer, visti come "un ghetto urbano", ma anche il trasporto pubblico "da ripensare". Il gruppo punta il dito sulle crepe di Sant'Apollinare Nuovo: "Colpa del traffico pesante"

"Stop al degrado del centro storico della nostra città": a dirlo sono un gruppo di cittadini ravennati che chiedono a gran voce un incontro con la Giunta per discutere di una serie di temi per risollevare il centro storico. Dallo scorso novembre è infatti partita una raccolta firme che, al momento, ha raccolto circa un centinaio di adesioni. Fra loro ci sono nomi noti della città come Rita Mazzillo (Ca’ de Ven), il poeta Nevio Spadoni, Raffaele Calisesi (Ostello Galletti Abbiosi), Francesco Palumbo (Pasticceria Palumbo), Luca Barberini (Koko Mosaico) e Maurizio Masotti (fotografo e curatore di Tracce migranti). Si parte dal trasporto pubblico locale per giungere a una gestione complessiva della città che non convince il gruppo di firmatari. La raccolta firme è ancora aperta al Caffè Letterario, al Grinder Cafè e online.

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Masotti si fa portavoce del gruppo e afferma: "Vorremmo incontrare la Giunta di Ravenna per discutere di vari argomenti". Dal traffico al decoro urbano, passando per la cura dei monumenti Unesco. Proprio da uno dei tesori culturali della città è partita l'iniziativa: "A causa del traffico pesante si è verificata una crepa dietro l'abside di Sant'Apollinare Nuovo. Quella per noi è stata la molla". Il passaggio di autobus in entrambe le direzioni (almeno in quel tratto di via di Roma), unito al passaggio di corrieri e altre auto è uno degli aspetti che andrebbe rivisto secondo i firmatari e che danneggerebbero una delle strade più importanti del centro, oltre ai suoi monumenti. Tra i firmatari c'è anche Walter Costa che insiste: "Serve un ripensamento del trasporto pubblico". Il tema del traffico è il punto di partenza dell'iniziativa. "Vorremmo porre una riflessione sul limite dei 30 km orari. Secondo noi dovrebbe essere un tema all'ordine del giorno - continua Masotti - C'è l'esempio di Bologna, ma ci sono anche altre realtà in Europa, come Graz (Austria). Purtroppo ci distinguiamo per provincialismo su questo tema". Un argomento che si lega a quello dell'inquinamento, con il recente report di Legambiente che, relativamente a Ravenna "fa rabbrividire", secondo Masotti. Problemi a cui il gruppo di cittadini risponde appunto che una riflessione sulla zona 30 e sull'utilizzo di nuovi autobus elettrici da contrapporre ai "bus giganteschi e semivuoti che si aggirano per il centro".

Tra le situazioni più critiche del centro ci sono però anche i Giadini Speyer, che assumerebbero sempre più "le sembianze di un ghetto urbano", anche se il portavoce dei firmatari precisa "non siamo contro gli extracomunitari. Non vogliamo militarizzare il centro cittadino". Si tratta dunque di contrastare una situazione di abbandono: "Uscendo dalla stazione ci si trova di fronte a un pessimo biglietto da visita". Si punta il dito anche su via Pascoli e sul borgo San Rocco che avrebbero subito nel corso degli anni una "trasformazione rapida e negativa dal punto di vista del traffico", precisa Masotti. Si guarda anche al decoro urbano, con "marciapiedi strettissimi in via di Roma che rappresentano un ostacolo insormontabile per disabili e persone con ridotta capacità motoria". Per Masotti, insomma, "Ravenna è indietro" rispetto al piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Un altro aspetto contro cui si punta il dito è "la desertificazione abitativa che avanza - continua Masotti - Stanno chiudendo gli ultimi negozi nel centro storico di generi alimentari e servizi, a favore dell'insensata costruzione di supermercati fuori dal centro".

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