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Cronaca

Dona la camera del figlio morto a un alluvionato mutilato: "Lui pensava sempre agli altri, avrebbe voluto così"

"Chi dona vive due volte", dice un detto. E allora, visto in quest'ottica, il gesto di Laura Lamari si propone come una sorta di "seconda vita" per suo figlio Stefano Cordì, morto nel 2021 a soli 30 anni a causa di un tumore molto raro

"Chi dona vive due volte", dice un detto. E allora, visto in quest'ottica, il gesto di Laura Lamari si propone come una sorta di "seconda vita" per suo figlio Stefano Cordì, morto nel 2021 a soli 30 anni a causa di un tumore molto raro. Laura infatti abita a Genova con la famiglia e, dopo essere venuta a conoscenza dell'alluvione che ha colpito buona parte della Romagna, ha deciso di donare la camera di suo figlio scomparso ad Andaz Aziz (vi avevamo già raccontato la sua storia), alluvionato di Sant'Agata sul Santerno che, oltre alla casa, ai mobili e all'auto, ha perso anche le protesi che usava per camminare - quando era ancora minorenne, per fuggire alle persecuzioni del regime di Saddam Hussein in Iraq, perse entrambe le gambe su una mina antiuomo.

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"Stefano era una persona generosa, pensava sempre agli altri - racconta la madre - Quando si comprava un paio di scarpe, ne comprava sempre un altro da regalare a chi ne aveva bisogno. "Se io cammino felice è giusto che lo faccia anche qualcun altro", diceva lui. Mio figlio mi manca ogni giorno, un genitore che perde un figlio si sente come se fosse 'amputato'. Per cui ho deciso di onorarlo donando qualcosa di lui, perché lui lo avrebbe fatto: quando ci fu l'alluvione a Genova lui andò ad aiutare, fu uno degli 'angeli del fango'. Sono sicura che se fosse ancora vivo a quest'ora sarebbe in Romagna ad aiutare. Ho pensato di fare qualcosa che potesse in qualche modo "sostituire" il suo lavoro di volontario".

La camera di Stefano
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Così Laura, tramite alcuni volontari, è entrata in contatto con Aziz: "Volevo sapere a chi sarebbe arrivata la camera di mio figlio per poter spiegare tutta la storia che c'era dietro, ci tenevo molto. Sono contentissima che Aziz abbia accettato il dono, ci siamo sentiti per telefono e mi ha detto 'Terrò tuo figlio Stefano nel cuore". In realtà è lui che ha fatto un regalo a me, sono io che devo ringraziarlo, perché donare un pezzetto di lui mi ha anche aiutata a lasciare un po' andare mio figlio. A luglio, quando la casa di Aziz sarà sistemata e le pareti saranno asciutte, alcuni volontari verranno a smontare la camera di Stefano e la porteranno a Sant'Agata".

Tra l'altro Laura si impegna quotidianamente per dare aiuto e supporto alle persone colpite da patologie oncologiche rare e alle loro famiglie, tanto che ha fondato l'associazione che porta il nome del figlio 'S.t.e.f.a.n.o.' - acronimo di Scienza, tecnologia e finanziamento aiutano nell'oncologia - proprio per il sostegno alla ricerca scientifica contro i sarcomi e per l'elaborazione del lutto. Oltre a questo, ha creato il gruppo Facebook 'Oncologia San Martino: abbiamo bisogno di posti letto e del vostro aiuto', che ha superato gli 11mila iscritti, tramite il quale grazie ad alcune petizioni è riuscita a ottenere importanti risultati: "Abbiamo fatto riaprire il centro trapianti di fegato a Genova, fatto ridare 10 posti letti all'ospedale e in generale abbiamo agevolato un pochino l'oncologia di Genova per tanti pazienti".

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