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Cronaca

Balneazione vietata in 22 località romagnole, ma nessun divieto nel Ravennate. Arpae: "Situazione anomala"

Erano 28 (poi scesi a 22) i divieti sulla costa romagnola per il superamento dei limiti della presenza del batterio escherichia coli. Inizialmente il divieto comprendeva anche Pinarella

Giovedì giornata 'nera' per il mare della costa romagnola. L'Arpae, in base ai campionamenti effettuati nella giornata di martedì in 98 punti di misura individuati lungo la costa regionale aveva infatti registrato il superamento dei limiti normativi riguardante la presenza del batterio escherichia coli in 28 tratti località. Un numero che si è poi ridotto a 22, con la revoca del divieto per il punto di misura di Pinarella di Cervia e di altre località della Riviera.

“I campioni aggiuntivi eseguiti in data 27 luglio nelle acque di balneazione risultate non conformi ai limiti di legge nel corso dei campionamenti programmati del 26 luglio - spiega l'agenzia regionale - hanno permesso di verificare il rientro nei limiti normativi per 6 acque”. Le acque tornate per Arpae idonee alla balneazione sono quindi: Cervia Pinarella, Bellaria - Foce Vena 2, Bellaria Foce Uso, Bellaria - Pedrera Grande nord, Torre Pedrera Grande sud, Viserbella La Turchia. L'Arpae sottolinea inoltre che "sono ancora in corso i campionamenti aggiuntivi nelle restanti acque di balneazione, al fine di verificare il rientro nei limiti di legge dei parametri batteriologici risultati non conformi".

Le analisi, condotte sulla base della normativa nazionale, vengono effettuate nel laboratorio Arpae di Cesenatico, che ha recentemente ottenuto l’accreditamento da parte di Accredia, ente unico nazionale di accreditamento. Per ogni campione vengono controllati due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Il superamento dei limiti previsti dalla normativa, anche di uno solo di essi, determina il divieto temporaneo della balneazione nel tratto di costa interessato. La revoca del divieto avviene quando, a seguito di ulteriori campionamenti, i valori dei parametri si normalizzano.

"La situazione riscontrata è senza dubbio anomala e sono in corso alcune verifiche per comprendere le cause che hanno generato questa inattesa situazione - si legge sul sito di Arpae - Al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine (temperatura dell’acqua molto elevata da molte settimane con valori oscillanti intorno ai 30°, prolungata assenza di ventilazione, scarso ricambio delle acque, mancata diluizione delle immissioni nei corsi d’acqua che arrivano a mare per la forte siccità), che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine.

"Leggiamo con preoccupazione che mezza Romagna è off limits alla balneazione a causa della presenza del battere di coli. Si tratta di 29 località in cui i gestori delle attività turistiche stanno subendo danni economici inenarrabili - afferma il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d'Italia) - Urge che la Regione faccia il proprio dovere prevedendo ristori e risarcimenti per i danni e i mancati introiti che i balneari subiranno".

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