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Cronaca

La premier Meloni a Ravenna: "Daremo risposte immediate, è stata una tragedia ma rinasceremo più forti"

Meloni si è recata in Prefettura a Ravenna per discutere dei provvedimenti che dovranno essere attuati per la ricostruzione dopo l'alluvione che ha distrutto buona parte della Romagna

Dopo la visita nel ravennate e negli altri territori alluvionati, domenica pomeriggio la premier Giorgia Meloni - accompagnata dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami - si è recata in Prefettura a Ravenna, dove ha incontrato il sindaco Michele de Pascale, il Capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il Prefetto Castrese De Rosa per discutere dei provvedimenti che dovranno essere attuati per la ricostruzione dopo l'alluvione che ha distrutto buona parte della Romagna.

"Quello che ho trovato qui è una situazione in cui serve molto lavoro, ma ho trovato anche cittadini molto orgogliosi che stavano al lavoro e dicevano "Ci rimettiamo in piedi", questo è molto importante - ha detto Meloni a margine dell'incontro - Ho visto tantissimi ragazzi giovanissimi che arrivavano da tutta Italia, un'Italia che trova il suo meglio in queste situazioni di paradosso. Il compito nostro chiaramente è quello di garantire risposte immediate. Oggi mi sono commossa, ho trovato tanta gente commossa dalla situazione ma anche dalla speranza. È importante per noi dare risposte immediate, c'è il consiglio martedì, domani ottimizzeremo i provvedimenti insieme ai ministri che sono già al lavoro. Ho parlato con Bonaccini e i sindaci e la protezione civile per capire quali debbano essere le cose prioritarie e ringrazio il Prefetto, il viceministro Bignami e Salvini. Il governo c'è, c'è un livello di collaborazione molto prezioso, è stata una tragedia ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere più forti, è un'occasione per l'Italia per dimostrare la sua forza".

Sulla stima dei danni ha precisato: "È difficile fare una stima, ma sono ingenti. In ogni caso andranno mobilitate molte risorse e il governo è già al lavoro per capire quali debbano essere i fondi prioritari. Stanzieremo altre risorse ma per l'emergenza, i 10-20 milioni servono adesso per garantire i soccorsi. Il fondo europeo solidarietà per esempio è un fondo che può essere usato. Tanti colleghi mi hanno scritto in questi giorni per darmi supporto, cercheremo di utilizzare anche questa disponibilità. Se ci sono modifiche da fare anche sui fondi europei penso non incontreremo difficoltà". Sul Pnrr "ho sentito dire cose inesatte, ho sentito parlare di nove miliardi. Le risorse che il Pnrr destina a queste fattispecie viaggiano intorno ai due miliardi e mezzo, ma in alcuni casi sono già mobilitate su progetti esistenti e devono essere spese entro il 2026. Sono contenta che si parli del Pnrr perché evidentemente si è d'accordo sul fatto che in alcuni casi le risorse le devi spendere nel miglior modo possibile, anche ridiscutendo se necessario qualcosa che è meno urgente. Però credo che in questa fase occorra lavorare su altri fondi che riguardano anche l'Europa, in ogni caso le risorse che servono saranno individuate".

I primi provvedimenti saranno quelli che servono "a stanziare risorse per l'emergenza e fare tutti i provvedimenti per esentare cittadini e aziende dal pagamento delle imposte e a rafforzare la burocrazia per quello che serve qui ha detto la presidente del consiglio - Dopodichè bisogna lavorare su indennizzi e ricostruzione, ma questo richiede una stima completa e va fatto un lavoro che riguarda la semplificazione delle procedure. Bisogna capire dove debba stare la responsabilità e concentrare le risorse di cui disponiamo per spendere subito quello che possiamo spendere. Martedì incontreremo Bonaccini e le rappresentanze economiche territoriali che ci diranno le loro urgenze".

Commenta il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami: "La scelta del Presidente del consiglio Giorgia Meloni di venire oggi, appena rientrata da Giappone, in Emilia Romagna per toccare con mano e comprendere direttamente i danni provocati dall’alluvione, le esigenze e le necessità della popolazione è il segno della massima attenzione da parte del Governo. Nel lungo e intenso giro che abbiamo svolto oggi, il  premier ha avuto modo di parlare con volontari, cittadini e imprenditori da cui ha anche colto la voglia e la determinazione con le quali vogliono ricostruire i territori colpiti. Voglia e determinazione che il Governo fa suoi perché è essenziale per la ripresa del territorio che le istituzioni agiscano subito".

Giorgia Meloni con Stefano Bonaccini a Faenza
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Bonaccini: "Abbiamo bisogno di rimborsi al 100%, c'è gente che ha perso tutto"

"La prima cosa da fare è bloccare i mutui e tutelare i diritti dei lavoratori - ha detto invece Bonaccini - Poi in seconda battuta ci saranno i rimborsi per tutti i danni subiti da famiglie e imprese. Prima siamo stati a Faenza con la premier, c'è gente che ha perso tutto, dalla casa alla propria impresa, quindi avremo bisogno di rimborsi al 100%. La terza è la ricostruzione materiale delle infrastrutture che hanno ceduto: abbiamo oltre 600 strade interrotte parzialmente o distrutte, oltre 300 frane attive; l'acqua se ne andrà, ma collina e montagna non andranno dimenticate perché hanno interrotto la viabilità, sono franati interi boschi. Abbiamo bisogno di norme primarie e procedure speditive per fare ciò che serve, abbiamo fatto un'ordinanza per poter raccogliere fanghi e detriti e spostarli derogando tutto il possibile: adesso c'è da tirare via il fango, il sole rischia di creare del cemento".

"Siamo una terra fatta così, ci lamentiamo poco e ci rimbocchiamo le maniche - ha detto orgoglioso il presidente - Mi auguro che lo stato e il governo ci staranno al fianco, non vogliamo lasciare sola nessuna persona, vogliamo ripartire e credo che ci meritiamo questa attenzione. Prima il sindaco de Pascale ricordava che lo Stato ci ha chiesto di realizzare il secondo rigassificatore, l'Italia ha chiesto a Ravenna di dare una mano e noi abbiamo detto sì. Adesso abbiamo bisogno noi e sono sicuro che ci diranno di sì. Grazie a tutti, protezione civile, vigili del fuoco, polizia locale, tutti coloro che ci hanno dato una mano, ci sono migliaia e migliaia di ragazzi da tutta Italia. Questo è un paese che è molto migliore di come spesso viene raccontato, c'è tanta gente per bene, stiamo cercando di smistare questa ondata di solidarietà".

De Pascale: "Dobbiamo ricostruire diversamente da prima, in maniera più sicura"

Quando è scoppiata l'emergenza alluvione, spiega il sindaco de Pascale, "abbiamo chiesto aiuto al governo: o arrivano da domani tutte le forze disponibili o rischiamo di non riuscire a salvarci, e queste forze sono arrivate ad aiutarci nella battaglia di tutte le battaglie. È stato un lavoro straordinario per fermare le acque, anche se non siamo riusciti a fermarle dappertutto, abbiamo zone in cui ha prodotto danni immensi. In questo momento stiamo continuando a combattere contro le acque, quindi ogni idrovora e pompa che può essere portata a Ravenna è essenziale, ogni impianto che esiste portato qui è utile. Seconda cosa: abbiamo bisogno da subito di mandare un messaggio chiaro ai cittadini, come verranno indennizzati con procedure celeri e trasparenti. Devono poter ripartire da subito. Altra cosa, per le zone di campagna o di collina: se non diamo subito un messaggio, rimarranno spopolate. Infine, Bonaccini ha paragonato questo evento a un terremoto. Nessuno si sognerebbe mai di ricostruire una casa crollata per il terremoto com'era prima, la si ricostruisce diversamente, altrimenti crolla di nuovo. Noi allo stesso modo dobbiamo ricostruire ma in maniera più sicura".

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