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Cronaca Bagnacavallo

Uccisa dal marito dopo la lite: al via il processo per l'omicidio di Elisa Bravi

Il marito della donna, Riccardo Pondi, aveva confessato subito l'omicidio, telefonando alle forze dell'ordine e raccontando ciò che era successo al culmine di una lite familiare

Mentre si indaga senza sosta per risolvere il giallo dell'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata morta in una pozza di sangue poco prima dell'alba di sabato nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, venerdì in Tribunale a Ravenna davanti alla Corte d'Assise è iniziato il processo per l'omicidio di Elisa Bravi, la 31enne uccisa nella sua abitazione di via Aguta a Glorie di Bagnacavallo nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019. Il marito della donna, Riccardo Pondi, aveva confessato subito l'omicidio, telefonando alle forze dell'ordine e raccontando ciò che era successo al culmine di una lite familiare. L'uomo ora rischia l'ergastolo (la nuova normativa vieta l'opzione del rito abbraviato per reati punibili con l'ergastolo). La famiglia della vittima si è costituita parte civile ed è difesa dagli avvocati Giuseppe Della Casa e Annalisa Porrari, così come si sono costituite parte civile alcune associazioni femminili.

Donna strangolata, il marito confessa (foto Massimo Argnani)

La ricostruzione dell'omicidio

Il fatto era avvenuto poco dopo la mezzanotte quando il marito, che si era già alzato dal letto diverse volte in preda a una forte inquietudine, aveva aggredito la moglie che era a letto con lui stringendole il collo. Era nata una collutazione tra i due, nel corso della quale il marito aveva sbattuto contro uno sgabello, riportando delle ferite alla testa. La donna, però, nel frattempo era morta. Poi l'uomo aveva cercato di rianimarla, senza successo, e a quel punto aveva chiamato i suoi genitori, i suoceri, il 112 e il 118. L'uomo aveva ammesso le sue responsabilità già all'arrivo dei soccorsi e delle forze dell'ordine. Gli uomini del 118 avevano cercato insistentemente di rianimare la vittima, ma senza successo. Le due figlie della coppia, all'epoca di 3 e 6 anni, al momento del delitto dormivano in un'altra stanza. Le due bambine sono state affidate ai nonni e ai servizi sociali.

Foto Massimo Argnani

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