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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero dei sindacati in piazza contro la manovra del Governo: "Penalizza lavoratori e pensionati e premia gli evasori"

"La manovra contiene scelte sbagliate – dicono Cgil e Uil – per le lavoratrici e i lavoratori, per i pensionati e le pensionate, per i giovani, perché penalizza chi è più in difficoltà, non dà risposte sufficienti sul piano salariale e delle pensioni, precarizza il lavoro"

Cgil e Uil hanno proclamato una settimana di mobilitazioni regionali contro le scelte del Governo. In Emilia Romagna la giornata di lotta è stata fissata per venerdì 16 dicembre; in provincia di Ravenna sono andate in scena assemblee pubbliche in piazza XX Settembre a Ravenna, in Largo della Repubblica a Lugo, in piazza Gramsci ad Alfonsine, in piazza della Libertà a Faenza, in viale Roma a Cervia e in piazza della Libertà a Bagnacavallo. Sono inoltre programmati volantinaggi in numerose altre località a cura di Spi Cgil e Uil Pensionati. L’adesione allo sciopero è stata buona con punte molto alte nella scuola, nelle biblioteche, nei trasporti e al porto, nell’industria metalmeccanica, nell'agroindustria e nell’edilizia. Alle 12 i rappresentanti dei sindacati sono stati ricevuti dal Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa.

Sciopero generale Cgil-Uil a Ravenna (foto Massimo Argnani)

“Pur nella difficoltà del momento – spiegano Marinella Melandri e Carlo Sama, rispettivamente segretaria generale della Cgil di Ravenna e segretario generale della Uil di Ravenna -, l’adesione allo sciopero e la presenza nelle piazze di lavoratrici e lavoratori, pensionati, precari e giovani testimoniano la volontà di mandare al Governo una richiesta forte e chiara di giustizia sociale. Cgil e Uil continueranno a battersi per interventi più giusti che possano dare risposte alla parte più debole del Paese e per affermare principi di equità e per combattere le emergenze del paese, a partire da quella salariale. Nell’incontro con il Prefetto, oltre a ribadire in modo dettagliato le richieste di modifica della manovra, Cgil e Uil hanno anche espresso la loro preoccupazione per le ricadute negative di questa legge di bilancio sulla tenuta dei servizi pubblici, a partire da sanità e istruzione, e sui bilanci dei Comuni che saranno impegnati in prima linea a rispondere a un bisogno sociale in crescita, senza ricevere il necessario sostegno da parte dello Stato. Il rischio è quello di un aumento della pressione fiscale locale, inaccettabile in questa fase, perché graverebbe ancora una volta sui lavoratori e pensionati a basso reddito”.

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