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Cronaca

Scuole, la denuncia: "I supplenti non percepiscono lo stipendio da mesi"

"Senza sostituire docenti e personale Ata le scuole non possono garantire né l’offerta formativa né la sicurezza e la salute degli alunni", afferma la sindacalista

“Nella nostra provincia sono centinaia i docenti supplenti che non percepiscono lo stipendio da mesi. Sembra che lo riceveranno il prossimo 22 gennaio". E' quanto afferma la segretaria generale della Cgil Scuola di Ravenna Marcella D’Angelo, che attacca: "Che l’attività delle scuole sarebbe stata paralizzata dai divieti previsti dalla legge di stabilità 2015, lo avevamo già denunciato nel settembre scorso. Oggi purtroppo i fatti ci danno ragione: senza sostituire docenti e personale Ata le scuole non possono garantire né l’offerta formativa né la sicurezza e la salute degli alunni".

"Non possiamo non condividere quindi - dice la segretaria generale della Cgil - la civile iniziativa che i genitori, di alcune scuole ravennati, stanno portando avanti attraverso una petizione contro il blocco delle supplenze. La dignità della scuola si sta perdendo dietro cinguettii propagandistici e aggettivi come buona, ma concretamente di buono, nella scuola che viviamo tutti i giorni, c’è solo quello che la serietà dei docenti e del personale Ata produce, ogni giorno, per non far cadere la stessa scuola nel baratro. Oltre alla mancata sostituzione del personale assente, si aggiunge spietatamente a questa “buona” scuola, la mancata assunzione del personale Ata. Nessun contratto a tempo indeterminato, infatti, per questi  lavoratori, solo contratti  annuali o brevi".

"Nella nostra provincia - sottolinea D'Angelo - sono centinaia i docenti supplenti che non percepiscono lo stipendio da mesi nonostante le rassicurazioni del Ministero (ora sembra che riceveranno lo stipendio il prossimo 22 gennaio); eppure questi stessi lavoratori e lavoratrici si recano a scuola ogni mattina per svolgere il loro compito e devono far fronte alle necessità economiche facendosi aiutare dalle famiglie o dagli amici. Cominciamo a mandare le bollette al ministro Giannini, il canone di affitto al Premier, le spese mediche al sottosegretario Faraone, sfidiamoli apertamente a dichiarare ancora una volta che questa è una “buona” scuola".

"L’umiliazione che i docenti e il personale Ata stanno subendo è ormai insostenibile e, se a questa aggiungiamo l’umiliazione che gli stessi studenti subiscono nel momento in cui viene loro impedito di usufruire del diritto allo studio, perché dirottati in altre classi quando non si chiama il supplente, o peggio della sorveglianza, dell’igiene, della sicurezza perché non si sostituisce il personale Ata,  allora dobbiamo chiederci che valore hanno i nostri figli per un Governo che finge di prendersi cura di loro, ma che di fatto non gli garantisce il diritto allo studio nè alla sicurezza. “Siamo a fianco dei genitori in questa civile protesta - conclude D'Angelo - e invitiamo tutti i cittadini e le forze politiche locali a prendere in seria considerazione questo gravissimo problema perché la scuola non è degli altri, la scuola è di tutti”.
 

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