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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Fumata bianca: nel 2012 no alla tassa di soggiorno in Riviera

Nell’estate 2012 sulla Riviera romagnola e Comacchio non si pagherà la tassa di soggiorno. E’ questo il risultato finale delle scelte delle singole amministrazioni comunali della costa delle Regione

Nell’estate 2012 sulla Riviera romagnola e Comacchio non si pagherà la tassa di soggiorno. E’ questo il risultato finale delle scelte che le singole amministrazioni comunali della costa delle Regione stanno facendo nel predisporre i bilanci 2012 . Ad annunciarlo l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Maurizio Melucci: “Una scelta non facile, data la situazione particolarmente difficile della finanza locale".

"Ma è stata resa possibile grazie ad una diversa modulazione delle aliquote sull’Imu, dalla responsabilità e lavoro comune delle singole amministrazioni, dalla disponibilità delle associazioni di categorie di farsi carico dei problemi dei bilanci comunali o accettando aliquote Imu superiori alla media sui fabbricati delle loro aziende - aggiuinge Melucci -. Oppure con iniziative innovative come quella del comune di Cattolica, che ha visto una vera e propria autotassazione degli operatori del settore del turismo per far fronte ai problemi di bilancio ed evitare l’imposta di soggiorno. Così come sono in corso altre iniziative di coinvolgimento degli operatori economici da parte di altri Comuni, a partire da quello di Cervia”.

“Tuttavia – continua l’assessore regionale Melucci -, il quadro nazionale evidenzia in modo chiarissimo tutti i limiti della scelta operata dal precedente Governo di reintrodurre nel nostro Paese la tassa di soggiorno. Le obiezioni e contrarietà sollevate sin dall’inizio si stanno dimostrando tutte vere. Dall’applicazione a macchia di leopardo che sta creando sconcerto e confusione tra i tour operator turistici, a un impatto negativo dei flussi turistici nelle città che hanno già applicato l’imposta di soggiorno, sino a giungere a una minore competitività del nostro sistema turistico nazionale. Per queste ragione appare opportuna una seria riflessione sull’imposta di soggiorno a fronte di strumenti più adeguati per finanziare il sistema turistico nazionale e le città ad alta vocazione turistica”.

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