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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Centro / Piazza Bernini

Piadina e il caso Igp, Confesercenti: "Quella vera è solo quella fatta a mano"

Riccardo Ricci Petitoni, responsabile di categoria per Confesercenti Ravenna, presenta l’iniziativa che si svolgerà venerdì alle ore 10 nella sede di Confesercenti Ravenna in piazza Bernini 7

“La vera piadina romagnola è quella fatta a mano nei chioschi e nei ristoranti: non siamo d’accordo su un Igp che equipara la produzione industriale a quella tradizionale”. Così sottolinea Riccardo Ricci Petitoni, responsabile di categoria per Confesercenti Ravenna, nel presentare l’iniziativa che si svolgerà venerdì alle ore 10 nella sede di Confesercenti Ravenna in piazza Bernini 7. All'incontro è previsto l’intervento di Graziano Pozzetto, gastronomo, scrittore e divulgatore culinario, nonché fra i fondatori del movimento Slow Food.

“All’indomani della bocciatura da parte del Tar del riconoscimento Igp per la piadina romagnola (industriale), abbiamo sentito il bisogno di chiarire e approfondire la questione, che ci vede in prima linea nel difendere e valorizzare le produzioni tradizionali, la quali non possono essere imbrigliate in un disciplinare scritto per preservare le esigenze dei produttori industriali", spiega Ricci Petitoni. Pozzetto è l’autore del libro “La piadina romagnola tradizionale”, uno dei massimi testi di ricerca storica sull’argomento, e sostiene Confesercenti nella sua battaglia all’IGP, che non dà garanzie sulla filiera produttiva e sulla provenienza degli ingredienti, e si affida a un ricettario standard che non ricomprende numerosi ingredienti opzionali della tradizione.

"Il paradosso è che la piadina viene sì protetta da imitazioni comunitarie, ma quella dei chioschi, prodotto fresco, viene equiparata a quella prodotta industrialmente e venduta al supermercato, con scadenza anche a tre mesi - chiosa il responsabile dell'associazione di categoria -. Chioschi e ristoranti, per fregiarsi del nuovo marchio “Piadina Romagnola IGP”, dovranno anzi sostenere gli oneri di gestione, sia organizzativi che economici, per essere certificati dall’organismo di controllo e adeguarsi a un disciplinare che in nessun modo hanno contribuito a scrivere. Il tutto per poi condividere lo stesso identico logo che verrà apposto sulla piadina confezionata, fatta salva l’aggiunta della frase “lavorazione manuale tradizionale”.

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