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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Da lunedì gli ispettori del lavoro della Cisl fanno lo sciopero degli straordinari

A partire dalla prossima settimana il personale dell'ufficio di via Alberoni che aderirà a questa forma di mobilitazione non utilizzerà più il proprio mezzo di trasporto per l'attività di vigilanza, non anticiperà con risorse proprie le spese per benzina, viaggi e pasti e non prolungherà l'attività ispettiva oltre le fasce orarie

Sciopero «bianco» da lunedì 9 giugno degli ispettori del lavoro di Ravenna. A partire dalla prossima settimana il personale dell’ufficio di via Alberoni che aderirà a questa forma di mobilitazione non utilizzerà più il proprio mezzo di trasporto per l’attività di vigilanza, non anticiperà con risorse proprie le spese per benzina, viaggi e pasti e non prolungherà l’attività ispettiva oltre le fasce orarie previste dal contratto.  Una forma di protesta che aderisce ad un’iniziativa nazionale (volta ad ottenere un maggior riconoscimento giuridico di questa professione) e che ha l’obiettivo di «gettare luce sulle difficili condizioni nelle quali sono costretti ad operare questi lavoratori che di fatto tutelano non solo il benessere di tutti e il rispetto delle norme sul lavoro ma anche la libera concorrenza», spiega Mario Cozza della Cisl Fp Romagna. Sono 18 gli ispettori che operano all’interno dell’ufficio di via Alberoni, una decina in meno rispetto al 2012 (a causa di trasferimenti o pensionamenti) «mentre il loro carico di lavoro, con la crisi, è in progressivo aumento», segnala Cozza.

Tra le irregolarità riscontrate dagli ispettori di Ravenna è il lavoro cosiddetto «grigio» a farla da padrone (soprattutto nel settore dell’edilizia e in agricoltura): ore di lavoro non dichiarate o pagamenti fuori busta paga, ma non mancano anche infrazioni in tema di sicurezza del lavoro, soprattutto per quel che riguarda l’allestimento dei cantieri (vie d’uscita obbligatorie ostruite, scavi in posizione irregolare etc…). In aumento il fenomeno dei cosiddetti «falsi artigiani con partita iva»: liberi professionisti solo sulla carta in realtà alle dipendenze di un datore di lavoro che in questo modo evita di pagare contributi e formazione per i suoi dipendenti. Sempre più lavoro arriva infine dai laboratori cinesi irregolari, più frequenti nel faentino: «Grazie ad un’azione coordinata tra l'Ispettorato del Lavoro e Forze di Polizia – spiega Cozza -,  gli ispettori sono riusciti ad individuarne alcuni che impiegavano lavoratori in nero. In generale la crisi ha avuto un effetto diretto sul pagamento delle sanzioni, sempre più dilazionate o semplicemente non pagate. Non è così per i laboratori cinesi irregolari: i proprietari pagano sempre e velocemente le sanzioni, pur di poter riprendere a produrre il più velocemente possibile».

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