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Domenica, 28 Aprile 2024
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Nuova antenna 5G nel parco, Ancisi (LpRa): "C'è un vincolo ambientale, ora mettiamo la Giunta con le spalle al muro"

Dall'impatto paesaggistico-ambientale alla mancanza di un interesse pubblico, il consigliere comunale chiede la revoca della concessione: "Il solo quadrante nord-ovest della città è coperto da 51 antenne"

Sull’autorizzazione data dal Comune a Wind Tre per installare un’antenna da 34 metri nel Parco Montessori ci sarebbero nuovi elementi in grado di "mettere la Giunta con le spalle al muro". Lo afferma lunedì pomeriggio il consigliere comunale di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, durante una conferenza svoltasi proprio nell'area verde di via Lanzoni, dove sorge il cantiere per la nuova antenna di telefonia mobile. Dopo la petizione lanciata a fine giugno dai cittadini, che hanno anche dato vita a un comitato per bloccare i lavori, il decano dell'opposizione dà appuntamento ai residenti del quartiere "per cercare di approfondire il tema del contrasto tra questo impianto e la zona dove è stato collocato". Ancisi, a tal proposito, annuncia che presto sarà presentato un documento al Consiglio comunale.

In particolare, secondo Ancisi, ci sarebbero alcuni elementi legati "all'impatto naturale paesaggistico", che fornirebbero le condizioni per bloccare il progetto e quindi dare la possibilità al Comune di Ravenna di revocare la concessione alla società di telefonia per l'antenna nel Parco Montessori. "La questione dell'inquinamento elettromagnetico, regolato dalle leggi, è superato - spiega il consigliere ai residenti presenti - e non si può far niente". Mentre su altri punti Ancisi ritiene si possa aprire una discussione con l'Amministrazione.

Ancisi incontra i cittadini contrari all'antenna nel Parco Montessori (foto Massimo Argnani)

"Un patrimonio indisponibile"

Il primo elemento messo in rilievo da Ancisi è che, attraverso la concessione, il Comune avrebbe "dato in uso a Wind un’area di sua proprietà, parte del Parco Montessori, che il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del Comune classifica come Verde di quartiere - un'area destinata quindi a - giardini ed aree attrezzate per il gioco e la sosta ricreativa". Non solo, il parco apparterrebbe inoltre al "patrimonio indisponibile del Comune", ovvero un'area che non potrebbe essere sottratta alla sua destinazione se non per questioni di interesse pubblico. "Questo non è un servizio pubblico", precisa Ancisi che cita in proposito la recente sentenza della Corte d'appello di Venezia nella quale, come riferisce Ancisi, si afferma che "non può essere pubblico un servizio che applica ai consumatori delle tariffe non calmierate, ma soggette alla concorrenza di mercato, a beneficio di società con scopo di lucro". E il consigliere d'opposizione rincara la dose: "Quale interesse pubblico? Il Comune incassa appena 800 euro l'anno, anziché un prezzo del mercato privato di gran lunga più alto. Qui si prosegue solo un interesse privato".

"51 antenne nel quadrante nord ovest della città"

"La richiesta avrebbe potuto essere presa in considerazione per ragioni di interesse pubblico generale, qualora l’area prescelta fosse indispensabile perché la zona circostante usufruisse della copertura della rete - concede Ancisi - La compagnia richiedente avrebbe dovuto dimostrare che non esiste possibilità di un sito diverso in cui collocare l’impianto, anche in condivisione con stazioni radio base già attive in zona". Questo però non sarebbe il caso del parco Montessori. "Il solo quadrante nord-ovest di città, dov’è situato, è coperto da 51 antenne, di cui 11 nei dintorni del parco, installate in 18 stazioni radio base occupate anche da varie compagnie". Proprio su questo tema, Ancisi si spinge a una riflessione più generale, ovvero la necessità a Ravenna di "un piano regolatore degli impianti elettromagnetici" che consentirebbe di stilare una mappatura degli impianti esistenti e la successiva formulazione di un regolamento apposito. "A Cervia è stato fatto", precisa il consigliere.

Stazioni radio base di telefonia mobile nella zona nord ovest di Ravenna-2

"Una zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale"

"La procedura di autorizzazione contiene un altro grave vizio - aggiunge Ancisi - ha ignorato totalmente come l’area prescelta rientri tra quelle classificate dal Regolamento Urbanistico Edilizio comunale come zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale, in quanto rientrante tra i 'Sistemi dunosi costieri di rilevanza storico documentale paesistica'. Questa condizione 'protetta' dell’area è la sola per cui è stato sbagliato non richiedere il parere della competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio". Il particolare interesse, rileva il consigliere, sarebbe dunque la presenza nel suolo sottostante di un antico "cordone dunoso", risalente al tempo in cui il mare era molto più vicino all'odierna città. "Qui c'è un'oasi sopra cui non si può costruire sopra - afferma Ancisi - e l'impianto è costruito al centro di questo sistema dunoso". Un elemento che secondo il consigliere di Lista per Ravenna sarebbe stato ignorato dal Servizio Ambiente del Comune.

Ancisi ribadisce dunque la richiesta di revocare la concessione per l'antenna di telefonia. "Se l’atto di concessione d’uso del terreno viene perciò revocato, come Lista per Ravenna richiede, decade automaticamente l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto Wind nel Parco Montessori - conclude il consigliere d'opposizione - Il Comune stesso può provvedervi in autotutela, senza attendere che i cittadini interessati si facciano valere in sede giudiziaria".
 

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