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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Cattivi odori in città e sul litorale, la Prefettura di Ferrara: "Incendi in terreni torbosi la causa"

Afferma il leader della lista civica: "Nessuno dei cittadini che si sono pronunciati ha creduto o crede alla torba o alle stoppie bruciate, perché tutti riconoscono l'odore della plastica bruciata"

Segnalazioni di cattivi odori dalle località balneari: da Punta Marina Terme a Casalborsetti, da Sant’Antonio e Sant’Alberto, nonché dalla parte nord della città (zona Teodorico e Romea Nord) fino al borgo San Rocco. Avvertiti anche a Borgo Montone e alla zona Iper. Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha presentato un'interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci, chiedendo "se intende riferire nella prossima seduta del consiglio comunale, con adeguate relazioni e documentazioni scritte, gli esiti degli accertamenti effettuati sulle cause del fatto in oggetto e i conseguenti provvedimenti adottati o da adottare". 

"Nei primi di agosto come in questo stesso mese molti cittadini residenti in città, nel litorale e nel forese nord lamentavano e lamentano di notte fino al primissimo mattino un forte odore acre di bruciato, che produce fastidi al naso e alla gola, impedimento a dormire con le finestre aperte, anche nausea, sensazioni di svenimento, ma soprattutto apprensioni sulla potenziale tossicità dell’aria, particolarmente per anziani, bambini, donne incinte e malati", afferma Ancisi.

Il 4 agosto, l’agenzia regionale per l’ambiente Arpa individuò “come origine, la combustione di torba e stoppie nella valle ferrarese del Mezzano”, contrastata con “l’utilizzo delle acque per lo spegnimento”, per cui “il disagio” sarebbe dovuto “prima attenuarsi e poi esaurirsi nei prossimi giorni”. Il 7 settembre Arpa ha dichiarato che l’origine dei miasmi “potrebbe essere riconducibile alla combustione della torba” o “ad un incendio di materiale plastico di notevoli proporzioni avvenuto nel ferrarese a Consandolo”.

Afferma il leader della lista civica: "Nessuno dei cittadini che si sono pronunciati ha creduto o crede alla torba o alle stoppie bruciate, perché tutti riconoscono l’odore della plastica bruciata, né capiscono come tale fenomeno potrebbe cominciare, finire e riprendere solo di notte. Più credibile è la plastica bruciata, ma non per un incendio circoscritto ad un episodio, sia pure notevole, come sarebbe quello di Consandolo - conclude Ancisi -. Sta di fatto che certezze e dunque garanzie non sono disponibili. Gli accertamenti in corso da parte di Arpa “richiedono più giorni” ancora. L’ipotesi della plastica bruciata sposta i timori espressi dai cittadini - aggravati dalla preoccupazione che, se la plastica non è bruciata a più di 3000 gradi di temperatura, sprigiona diossina - più sull’area nord del comune di Ravenna, in cui si incentra una selva di camini esalatori di sostanze chimiche non ossigenanti".

IL CHIARIMENTO DELLA PREFETTURA DI FERRARA - Nel corso di un vertice che si è svolto nella sede della Prefettura di Ferrara, è stato stato fatto il punto sugli incendi sviluppatisi, a partire dagliinizi del mese di agosto, su ampie aree di terreni torbosi all’interno delle valli del Mezzano, e che sono ripresi con una certa evidenza negli ultimi giorni. "Le esalazioni maleodoranti vengono ora percepite finanche nel Comune capoluogo, a causa del cambiamento delle condizioni climatiche e dei venti - è stato chiarito -. Arpa e Ausl hanno esposto i dati attinenti alle rilevazioni della qualità dell’aria e delle colture che vengono svolte in modo regolare. I dati in possesso indicano che non vi è alcun pericolo per la salute pubblica, i valori delle sostanze rilevati sono ampiamente al di sotto della soglia minima di interesse per la salute".

"Le esalazioni attualmente percepite, in particolare nelle ore serali, sono determinate in massima parte dagli incendi di torba e sterpaglie in atto nella zona del Boschetto - è stato illustrato nel corso della riunione -. Si tratta di un’area molto vasta compresa tra i comuni di Ostellato e Portomaggiore dove, data l’estensione e le caratteristiche del terreno non è possibile intervenire con massicci allagamenti con pompe idrauliche come è stato fatto nelle ex vasche in cui si è sviluppato l’incendio nei primi giorni di agosto. In ogni caso si è convenuto che sarà effettuato un sopralluogo da parte del sindaco di Ostellato e dagli organi tecnici compresi anche l’Agenzia regionale di protezione civile ed il Consorzio di Bonifica per valutare possibili interventi da realizzare in tempi brevi. Il fenomeno potrebbe comunque durare ancora per alcuni giorni. Trattandosi di zona in parte coltivata, si è condivisa l’esigenza che i coltivatori e proprietari terrieri non procedano all’incendio delle sterpaglie o all’accensione di fuochi per non incrementare possibili inneschi di altri incendi".

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