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Progetto Agnes, Verlicchi (La Pigna): "Concessioni senza gara e dubbi sulle finanze"

La Pigna e Rete Civica esprimono dubbi sul parco eolico e fotovoltaico che dovrebbe sorgere al largo della costa ravennate: "Il sostegno del sindaco si è manifestato prima che il progetto fosse depositato"

Mentre il Comune di Ravenna segnala il superamento delle 2.500 firme collezionate dalla petizione “Sì all’eolico e al fotovoltaico offshore in Romagna”, promossa dal sindaco Michele de Pascale e sostenuta da vari enti fra cui la Camera di Commercio, per velocizzare l'iter autorizzativo del progetto Agnes, arriva una 'stoccata' dalle fila dell'opposizione sul futuro parco eolico e fotovoltaico che dovrebbe sorgere al largo della costa ravennate. Venerdì, infatti, il consigliere regionale di Rete Civica Marco Mastacchi e la capogruppo in Consiglio comunale de La Pigna Veronica Verlicchi hanno espresso dubbi e perplessità sul percorso del progetto.

"Non siamo contro gli impianti di produzione di energia rinnovabile. Anzi, crediamo debbano essere sviluppate con sempre più convinzione - premette Verlicchi - ma abbiamo dubbi sul progetto Agnes", che nel corso del tempo sono stati palesati attraverso interrogazioni e question time. Le perplessità de La Pigna e Rete Civica si riferiscono "in particolare all'ostinazione e alle iniziative di de Pascale nel sostenere un progetto privato, all'incapacità patrimoniale-finanziaria-economica-organizzativa della società Agnes srl nel poter realizzare un progetto da 1,8 miliardi di euro, al rilascio di una concessione demaniale senza aver espletato una gara e senza aver atteso la conclusione dell'iter autorizzativo, alla inopportuna ubicazione dell'impianto di stoccaggio e accumulo di idrogeno, all'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti" nel capitale della società ravennate. E poi ancora si addita la "probabile plusvalenza" che Agnes potrebbe realizzare da una eventuale vendita "una volta acquisita l'autorizzazione ministeriale" e, infine, i due gruppi evidenziano perplessità anche sui "70 milioni di euro del Pnrr stanziati per il progetto Agnes".

"Progetto sponsorizzato con veemenza dal sindaco"

Il primo punto che la consigliera de La Pigna mette in rilievo è "il convinto sostegno pubblico e politico del sindaco de Pascale - e anche - del residente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini" al progetto Agnes. "Un sostegno che addirittura si è manifestato prima che il progetto fosse depositato nel 2021 per la richiesta di concessione dello specchio di area marina, per l'installazione delle pale eoliche e del fotovoltaico galleggiante al fine di produrre idrogeno per l'ottenimento delle autorizzazioni ministeriali". E continua Verlicchi: "Il sindaco de Pascale è arrivato addirittura il 17 dicembre 2023, a proporsi al Governo per esserne nominato come commissario garantendo di rilasciare le autorizzazioni mancanti in soli 120 giorni". "Un'affezione che ci sarebbe piaciuto avere anche per altri progetti - rimarca la consigliera, secondo la quale le "insistenze" del primo cittadino potrebbero configurarsi come "ingerenze" rispetto agli enti preposti alle dovute autorizzazioni.

Dalla concessione demaniale ai dubbi finanziari

Sono molti i "punti oscuri" secondo Verlicchi e Mastacchi. Si parte dalla concessione demaniale necessaria che sarebbe stata rilasciata alla società Agnes "già da tempo senza aspettare la conclusione dell'iter per il rilascio della VIA (Valutazione impatto ambientale, ndr) e per il rilascio dell'autorizzazione unica da parte del Ministero dell'ambiente". La concessione demaniale, inoltre, sarebbe stata "rilasciata senza una procedura di gara", aggiunge La Pigna.

Dubbi poi sulla capacità finanziaria della società Agnes, che ha per amministratore delegato il ravennate Alberto Bernabini. Secondo La Pigna e Rete Civica, l'azienda non avrebbe "la capacità finanziaria necessaria a sostenere un investimento dichiarato di 1,8 miliardi di euro", poiché "al momento della domanda", Agnes "presentava un capitale sociale di 10.000 euro". "Come verranno finanziati progettazione e realizzazione?", si chiede quindi Verlicchi.

Impatto e rischio ambientale

Non secondario secondo i due gruppi politici anche l'impatto del futuro parco eolico e fotovoltaico. Qui i dubbi riguarderebbero in particolare "l'impianto a terra" del progetto, previsto "in un'area portuale" in cui "tra gli usi ammessi non sono comprese le stazioni elettriche di trasformazione né gli impianti di accumulo come peraltro anche la produzione e la distribuzione di idrogeno verde non è prevista".

In quest'area che, come spiega La Pigna, sarebbe compresa tra via Trieste, via Piomboni e via Fiorenzi, "oltre allo stoccaggio di idrogeno con capienza di 16 tonnellate è previsto anche un impianto di stoccaggio di energia elettrica a batterie al litio da 50/200 Megawatt", impianti che "comportano un considerevole aumento del Rischio di Incidente Rilevante in un'area già di per sé fortemente a rischio e perciò esclusa dallo strumento urbanistico vigente". La lista civica ravennate precisa che, "in caso di incendio delle batterie al litio dell'impianto di stoccaggio su energia elettrica, si produrrebbero danni ambientali e rischi per la salute dei cittadini ravennati così come in caso di esplosione dell'impianto di stoccaggio dell'idrogeno".

Costi di progettazione e fondi Pnrr

"Chi e come sono stati pagati i costi di consulenza e di progettazione?", si domandano ancora Verlicchi e Mastacchi. Domanda a cui, come riferisce La Pigna, né il Comune né la società Agnes avrebbero dato risposta. Verlicchi si chiede quindi se saranno i fondi del Pnrr, pari a 70 milioni di euro "che sosterranno i costi di progettazione?". La stessa attribuzione dei 70 milioni è fonte di perplessità per la lista civica: "Un contributo che viene concesso ad una società che non ha ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale e neppure l'autorizzazione unica". Secondo La Pigna, lo stesso sindaco de Pascale, attraverso una serie di dichiarazioni si sarebbe attribuito "la paternità dell'emendamento" in favore di Agnes.

A monte di tutto, per Verlicchi ci sarebbe stata la "certezza di avere degli investitori pronti" da parte della società ravennate. Investimenti che per la consigliera sarebbero poi giunti attraversi un fondo "partecipato da Cassa Depositi e Prestiti". Aspetti anche questi su cui la lista civica chiede delucidazioni e, in mancanza di risposte, Verlicchi assicura: "Noi faremo una segnalazione alle autorità competenti". 

"Nessun confronto con la cittadinanza"

"Credo sia necessario parlare di questi impianti, anche se hanno grande impatto", ha detto Mastacchi, che tuttavia trova "paradossale" che "una procedura per un intervento così importante sia avvenuto senza un percorso chiaro" e inoltre senza un percorso partecipativo per coinvolgere la comunità. "E' fondamentale che i ravennati sappiano cosa sta succedendo - prosegue il consigliere regionale, chiedendosi - come sia possibile che si possa proseguire senza un confronto con la cittadinanza?". Infine Mastacchi si domanda "quale aspetto positivo ci sarebbe per il territorio? Quali sono i benefici per i cittadini?". Aspetto a sua volta sottolineato a Verlicchi che ha annunciato la presentazione di una nuova interrogazione nelle prossime settimane.

Nella foto (da sinistra) Carlo Monaco, Veronica Verlicchi e Marco Mastacchi-2

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