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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Comparto delle costruzioni, la Cgil: "Serve un piano per la cooperazione edile"

E' quanto sottolinea la Cgil, denunciando "la grave situazione del comparto costruzioni" e la richiesta di adottare "misure straordinarie atte a sostenere la produzione e l'occupazione"

"Un piano industriale per la cooperazione edile". E' quanto sottolinea la Cgil, denunciando "la grave situazione del comparto costruzioni" e la richiesta di adottare "misure straordinarie atte a sostenere la produzione e l'occupazione". "La decisione di chiedere lo stato di crisi di settore, sostenuta dalla Regione Emilia Romagna, ci trova d'accordo" evidenzia il sindacato, specificando che "nell'incontro che si è tenuto martedì scorso, nella sede della Regione Emilia Romagna, dopo mesi di sollecitazioni, le centrali cooperative hanno convenuto con noi sulla necessità di pervenire a un'intesa su un piano industriale che riorganizzi la cooperazione edile e che sia in grado di rispondere alle crisi che si stanno succedendo (Cesi, Iter, Tre Elle), che non possono essere risolte con la messa in mobilità dei lavoratori ed il disimpegno della cooperazione stessa".

"Si tratta di individuare i soggetti che siano in grado di investire sul settore, mettendo in rete con accorpamenti e/o concentrazioni le decine di imprese cooperative presenti nel nostro territorio, in grado di promuovere nuove azioni sul mercato e rispondere alla tenuta occupazionale - aggiunge la Cgil -. Il piano industriale dovrà essere supportato da un sistema di ammortizzatori sociali in grado di superare i limiti temporali - massimo un anno - di copertura di reddito previsti per le procedure concorsuali. Il confronto proseguirà nelle prossime settimane presso la sede della Regione Emilia Romagna, che ha dichiarato piena disponibilità e condivisione al progetto industriale. Come organizzazioni sindacali riteniamo indispensabile e inderogabile un intervento nel comparto finalizzato a garantire la continuità produttiva e occupazionale: non c'è nessun riconoscimento di stato di crisi senza politica industriale e investimenti che supportino il rilancio di un comparto strategico per l'economia regionale".

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