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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Daini di Lido di Classe, il gruppo Misto: "Installare recinzioni nelle strade interessate dall'attraversamento"

"Esperienze positive con l’installazione di pannelli di protezione", afferma il gruppo Misto in Regione. Occhi puntati anche sulla tutela del picchio

Si continua a parlare di tutela degli animali in Giunta regionale. "Installare dispostivi di protezione, laddove possibile e opportuno, con sistemi di recinzioni e attraversamenti 'verdi' a tutte le strade che interessano le popolazioni di daino di Lido di Classe e Lido di Volano". È questa la proposta del Gruppo Misto che ha presentato un’interrogazione regionale in cui si chiede anche di ritirare la delibera di giunta del febbraio 2021 riguardante il piano per il controllo delle popolazioni di daino.

“Esperienze positive con l’installazione di pannelli di protezione - ha sottolineato il Gruppo Misto - si sono riscontrate nelle province di Piacenza, Reggio Emilia e Savona. La stessa Anas che gestisce alcuni fra i principali tratti stradali interessati dall’attraversamento di daini, a luglio 2021, avrebbe dichiarato ‘di aver provveduto all’installazione di propri dispositivi di protezione a Lido di Classe e che, a seguito di tale installazione, non si sono più verificati nuovi incidenti stradali’. Pertanto, è da valutare la possibilità di installare soluzioni per la prevenzione di incidenti nei tratti maggiormente popolati dalla fauna selvatica, in particolare: per circa 15 chilometri via Acciaioli/Strada Panoramica Lidi e per circa 5 chilometri la Statale 16 Adriatica da via Fosso Ghiaia a via dei Lombardi e quest’ultima per circa 4 chilometri (ad ovest e a sud della pineta di Classe)”.

Il Gruppo Misto interroga inoltre la Regione Emilia Romagna per chiedere di utilizzare "un approccio diverso verso la specie del picchio, vista l’importanza ecosistemica di tale specie e, prima di ipotizzare piani di cattura degli uccelli con rilascio in altre zone, avviare un’attività scientifica conoscitiva approfondita".

“Esiste una cornice normativa - ha ricordato il Gruppo Misto - che inquadra il picchio come specie protetta e non cacciabile. Peccato che nel Tavolo faunistico provinciale della prefettura di Ravenna, del 12 maggio scorso, non sia stato invitato alcun rappresentante delle associazioni ambientaliste, benché il principale oggetto della seduta fosse proprio la gestione della fauna selvatica e, in particolare, il picchio, ritenuto responsabile di danni agli impianti irrigui e frutticoli nelle campagne ravennati. In quell’occasione si è annunciato che i rappresentanti delle associazioni ambientaliste saranno invitati nella prossima seduta, mettendo così queste associazioni dinanzi al fatto compiuto”.

Ancisi (LpRa): "Il sindaco di Ravenna intende fare qualcosa?"

Sul tema daini interviene anche il consigliere di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che presenta un'interrogazione al sindaco De Pascale. "Il Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino nella pineta di Classe, che porta la data del marzo 2021, prevedeva la cattura di 30 ungulati l’anno tra la pineta di Classe e quella di Volano (nel ferrarese) e il loro spostamento in luoghi dove possono essere liberi, compatibilmente con il loro habitat, o ceduti a privati idonei a tenerli. Di rinvio in rinvio, se ne dovrebbe riparlare non prima di ottobre o novembre 2022, dato che ormai la pineta è animata da ravennati e turisti. Ma non sarà facile - rileva Ancisi - Da un lato, la cattura dei daini è problematica, dovendo anche metterne in conto la morte di un certo numero per troppa adrenalina. Dall’altro, non è facile emettere un bando capace di reperire privati disposti a prenderli in affidamento, che possiedano i requisiti richiesti".

"Già dal 2018, esiste però in Emilia-Romagna, valido a tutto il 2023, un Piano faunistico regionale, approvato anche dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), che ha tra gli obiettivi primari la salvaguardia dell’agricoltura e la riduzione degli incidenti stradali. Esso prevede - continua il consigliere di Lista per Ravenna - oltre alla recinzione delle aree agricole maggiormente a rischio, il ventaglio di misure e azioni di prevenzione seguente: sensori elettronici che propagano stimoli acustici all’avvicinarsi di un ungulato selvatico; dissuasori elettronici che, attivati con le luci dei fari, emettono stimoli visivi e acustici di disturbo degli animali; dispositivi ad ultrasuoni che li tengono lontani. Queste apparecchiature devono essere accompagnate da cartelli verticali informativi che avvisano l’automobilista di passaggio dell’inizio di un tratto a rischio collisione e dall’introduzione di una applicazione gratuita per informare i guidatori sui tratti più a rischio e segnalare l’eventuale presenza degli ungulati selvatici. Sperimentazioni avviate fin dal 2014 con diversi di questi dispositivi su tre tratti stradali altamente pericolosi del piacentino, del modenese e del riminese fecero sì che gli incidenti fossero ridotti a zero e su due tratti nel reggiano si restringessero rispettivamente a due casi e ad uno".

"Lecito dunque chiedersi se e come questo piano sia stato eseguito - continua Ancisi - La risposta ci è data da un’accurata ispezione, documentata da un’ampia raccolta di foto e di video, compiuta il 21 novembre 2020 da volontari dell’associazione Clama, coadiuvati dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) di Legambiente, sullo Stato di dissuasori, recinzioni ed altre misure di prevenzione in prossimità della Pineta di Classe". Una relazione che evidenziava la recinzione "divelta in molti punti", "reti metalliche esilissime" e altri problemi. "La situazione non è certo migliorata, se mai peggiorata. Siamo dunque al punto zero o quasi - conclude Ancisi - Ciò giustifica che si chieda al sindaco di Ravenna se intende assumere ogni utile iniziativa affinché, tramite un accordo che coinvolga gli altri enti pubblici interessati, sia predisposto e quindi realizzato un progetto di esecuzione, intorno alla Pineta di Classe sovrappopolata di daini, delle direttive del Piano faunistico regionale volte ad evitare il passaggio in strada degli ungulati, allo stesso tempo allertando gli automobilisti dell’eventuale pericolo, e se mai a recintare le aree agricole a dimostrato maggior rischio di incursione".

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