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Escrementi di cane sulle strade, Cappelli (Pri): "Atto di maleducazione, serve una campagna di comunicazione"

Il segretario repubblicano di Cervia auspica una campagna che incentivi un comportamento più educato nei padroni di cani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, ma non sempre l’uomo è amico del cane, soprattutto quando abbandona le sue feci per strada non pensando che chi le pesta indirizza le sue maledizioni al cane e non al suo padrone. E’ sotto gli occhi di tutti ma soprattutto sotto i piedi di tanti il risultato del comportamento incivile di tanti proprietari e accompagnatori di cani che passeggiano per la città. Parliamo degli escrementi di cui è riccamente cosparsa Cervia su marciapiedi, aree pedonali, piazze, giardini, parchi, sia negli spazi del centro storico e della zona mare, sia nelle zone del forese. Purtroppo la maleducazione di questi padroni “contemplativi” non si registra solo nella stagione estiva quando c’è un incremento di visitatori, ma ci perseguita tutto l’anno.

Il messaggio palesemente chiarissimo che chi porta a spasso un cane deve raccogliere i suoi escrementi non sembra essere recepito da tutti visto che tante persone evitano proprio di farlo: si guardano attorno e se non visti lasciano le feci in luoghi di transito. Se non conta il fatto che raccoglierla non sarà un piacere ma pestarla è molto peggio, e che non è statisticamente provato che pestarla porti fortuna, ancor peggio sembra non contare neppure il rischio di pagare una sanzione di 104 euro per l’inadempienza.

Vivere in una città pulita è nell’interesse e un diritto di tutti, perciò, oltre alla già prevista sanzione, a nostro avviso si rende necessario incentivare una campagna di comunicazione più specifica che inviti ad un comportamento più educato, ad esempio attraverso l’installazione di pannelli e cartelli informativi che sollecitino i padroni di Fido a raccoglierne le feci, alla collocazione di cestini appositi e al posizionamento di erogatori di sacchettini e palette per la raccolta degli escrementi negli spazi pubblici. Confidiamo che, ricordando qualche norma di buon comportamento, maturi spontaneamente in taluni la scelta civica di rispettare il decoro pubblico, l’ambiente e la libertà del prossimo, oppure la persistenza di questa diffusa maleducazione andrà sempre a discapito della comunità.

Giancarlo Cappelli - segretario Pri Cervia

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