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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

POC Darsena, l'intervento di Francesca Santarella (M5S)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Approvato ieri il POC Darsena. L’atto forse più importante di questa consigliatura ha iniziato il suo corso per l’adozione definitiva.
Un bel libro dei sogni gravati dalla crisi economica che rischia di tradursi, nel concreto, in quanto abbiamo già visto in tante parti della città: lottizzazioni prive di identità e di qualità.
Ed infatti, nulla di effettivo, se non parole, si promuove ad esempio per valorizzare la risorsa più importante del comparto, ovvero il Candiano. Nulla per sanare la situazione del bitumificio Sic/ACR che ammorba da anni con i suoi miasmi aree densamente abitate, nulla per iniziare davvero concretamente a comporre almeno i primi tasselli che partiranno di questa raccolta di belle promesse.
Anzi, la straniante sensazione di farsa che ha pervaso durante le lunghe ore di consiglio, noi velleitari proponenti insieme a  LpRA e PDL, di ben 111 emendamenti, è stata quella, per la prima volta in maniera inconfutabile, dell’inutilità di tutto quanto sceneggiato nelle aule.

Gli emendamenti salienti, di cui avevamo date ampie indicazioni durante tutte le commissione sono stati sonoramente bocciati e, in maniera ancor più grave, in molti casi senza fornire alcuna spiegazione!
Ore e ore di richieste: nessuno tra i tecnici, tra i consiglieri di maggioranza (non tutti, per fortuna) che hanno diligentemente pigiato il loro tastino votando no, nemmeno il Sindaco, ha risposto ad alcuna delle nostre domande più importanti.
Perché il piano approvato contiene una palese illegittimità, ovvero la cosiddetta ‘via di spina’ passa in mezzo all’unico manufatto tutelato come bene culturale dell’intero comparto, contrariamente all’articolo 13 del Codice della Strada, che prescrive come le nuove strade non possano in alcun modo interferire non solo con gli edifici qualunque (come anche un bambino può intendere), ma soprattutto con quelli di pregio storico? Osservazione posta, tra l’altro, anche durante il “processo partecipativo”. Ebbene: in uno scaricabarile dei più classici., tutti gli Uffici, Soprintendenza compresa, hanno demandato ad altra sede la risposta, con motivazioni del tipo che sì, forse la legge sarebbe aupsicabilmente da rispettare, ma, alla fine, vedete voi…
Perché ovunque, compresa la testata del canale, saranno previste altezze dai 22 ai 40 metri, contrariamente a tutti i discorsi di compatibilità paesaggistica? Torri panoramiche di 100 metri: sono quelle che rilanceranno la Darsena? Un centro commerciale di 10.000 mq: è questa la ricetta nuova della moderna riqualificazione?
Perché, in un articolo, è stata concessa questa deroga dei 40 metri anche per lotti lontani dal fronte canale e, guarda caso, proprio dalle caratteristiche del primo progetto (e forse l’unico) che partirà, ovvero lo sventramento del’ex-Sir a favore del centro commerciale e del palazzo residenziale/uffici tuttora fuori legge? Bassa insinuazione, la nostra? Abbiamo chiesto più volte conto ai tecnici ed amministratori presenti che ci illustrassero le casistiche specifiche, oltre quella menzionata, che avevano condotto alla formulazione di questa norma: assoluto silenzio di tomba. Neppure dal Sindaco, già benedicente l’operazione, si è levato un cenno.
Ancora: perché le risorse dell’area, ovvero gli edifici del patrimonio industriale degni di tutela tuttora presenti, non vengono recuperati come la loro natura di manufatti di ingegneria civile richiede, e come stabilito nel RUE e nel PRU ’93 che verrà cassato, ma verranno ovunque sbrindellati e ridotti all’arbitro bidimensionale suggerito dal progetto SigarOne? Anche qui nessuna risposta, se non quella della necessità di “flessibilità”… Ebbene, se tali criteri, invece di quelli del PRU da abolire, fossero stati applicati per recuperare con “flessibilità”, quattro archi dell’Almagià, una finestra e tre capriate di legno a cielo aperto, cosa avremmo, adesso? Quelli i criteri inutili ed inapplicabili da variare?

Ebbene, questo POC: tante belle promesse ed una sola risposta concreta ai diversi progetti presentati: caro cittadino (non comune), se la norma attuale costituisce un problema, eccoti pronta la variante! Questa la pianificazione urbanistica, questa la politica al servizio della città, questa la nuova Darsena della Ravenna del futuro! Ci staremo sicuramente sbagliando, ma noi del Movimento 5 Stelle continuiamo a non capire.

Francesca Santarella, consigliere Movimento 5 Stelle

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