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Mussolini "depennato" dall'albo dei cittadini onorari: l'opposizione 'pro Alberghini' lascia l'aula

I consiglieri di Lega Nord, Lista per Ravenna e Forza Italia, durante il dibattito in consiglio comunale di martedì pomeriggio, hanno infatti deciso di non partecipare alla discussione lasciando l'aula

Ravenna "depenna" Benito Mussolini dall'albo dei cittadini onorari. Dopo un tentativo, naufragato, nella precedete legislatura targato Lista per Ravenna, ci riprova Massimo Manzoli di Ravenna in Comune. E, aggiustato l'ordine del giorno durante il dibattito in commissione qualche settimana fa su proposta del sindaco Michele De Pascale, la spunta. Congiuntamente il consigliere ha presentato un secondo ordine del giorno che chiede, in sostanza, di vietare patrocini e spazi pubblici alle associazioni che si rifanno a neonazismo e xenofobia. "Su un argomento del genere è importante avere la più ampia convergenza delle forze politiche - spiega il capogruppo d'opposizione Manzoli - non credo di dover spiegare perchè Mussolini non sia degno di avere la cittadinanza onoraria".

Non sembrano pensarla così i consiglieri d'opposizione che fanno parte della coalizione che, alle elezioni comunali del 2016, sostenne la candidatura di Massimiliano Alberghini: i consiglieri di Lega Nord, Lista per Ravenna e Forza Italia, durante il dibattito in consiglio comunale di martedì pomeriggio, hanno infatti deciso di non partecipare alla discussione lasciando l'aula. Per i consiglieri, "capitanati" dal portavoce Alvaro Ancisi, si tratta di "dibattiti lunari volti a discutere due inutili ordini del giorno di stampo esclusivamente ideologico, fossilizzati su paradigmi vetero-sinistrorsi archeologici. Ancora una volta, per coprire le inefficienze quotidiane di un’amministrazione incapace di rispondere ai problemi reali dei ravennati, si preferisce risollevare schemi politici ottocenteschi superati dalla storia, alimentare fantasmi del passato, alzare steccati. È un cicaleggiare estraneo ai bisogni e agli interessi delle persone che, quando possono, si alzano ogni mattina per procurare il pane alle loro famiglie. Ravenna deve essere riscattata dal degrado, dalle nuove e vecchie povertà, dalle prepotenze, arroganze, ingiustizie, favoritismi e clientelismi di un potere politico immobile da decenni e da un’economia dei poteri forti che produce sfruttamento del lavoro o disoccupazione. Di questo noi vogliamo discutere. Su questo siamo sempre pronti a confrontarci. Dal fascismo ci ha riscattati la storia e ci tutelano le leggi vigenti, non gli ordini del giorno di sinistra contro destra. Questa rigida e dura contrapposizione ha accompagnato l’evoluzione sociale del secolo scorso legandosi a specifici modelli economici di sviluppo, ma oggi è sempre meno idonea a rappresentare i fermenti e le inquietudini di una società proiettata sul proprio difficile futuro, che rifiuta di fossilizzarsi su un passato decotto e deficitario. Insistere ad alimentarla, muro contro muro, in modo così sistematico, contribuisce a quei fenomeni di disaffezione al voto e di percezione di impotenza da parte dei cittadini che, se si è democratici non solo per autodefinizione, non può che preoccupare quanti hanno a cuore il bene della cosa pubblica".

Per Veronica Verlicchi (La Pigna) "è sbagliato lasciare l'aula e la discussione", ma allo stesso tempo la consigliera si stupisce del fatto che il Pd abbia "cambiato idea" rispetto a quattro anni fa (quando la maggioranza dem bocciò la proposta di rimuovere la cittadinanza onoraria a Mussolini presentata da Ancisi) e annuncia di astenersi dal voto perchè "non vede la necessità" di questo cambiamento. Daniele Perini (gruppo di maggioranza Ama Ravenna), che inizialmente sembrava essere intenzionato a votare contro, la modifica proposta dal sindaco "è stata fondamentale". Per Fabio Sbaraglia (Pd) "questa stesura è convincente per ottenere il voto favorevole del Pd"; il capogruppo dem sottolinea che "comunque non identificheremo come 'anti antifascista' chi non voterà a favore di questo ordine del giorno", mentre il collega Marco Turchetti aggiunge che "l'oblio serva solo a non essere preparati alla storia quando si ripete".

Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), nell'annunciare il voto favorevole, spiega che "l'antifascismo non è una cosa del passato: Casa Pound e Forza Nuova alle ultime elezioni hanno raccolto insieme 439mila voti, Fratelli d'Italia 1 milione e 400mila circa, la Lega Nord 5 milioni e 600mila. Ciò significa che che 7 milioni di persone non hanno problemi a definirsi xenofobi". Andrea Vasi (Partito repubblicano italiano) si discosta dalla maggioranza a cui appartiene annunciando l'astensione e spiegando che per il Pri "l'antifascismo si svolge con azioni concrete, mentre la cittadinanza onoraria deve essere da monito per tutti affinchè non si ripetano altri momenti così bui". I consiglieri del Gruppo misto, Marco Maiolini ed Emanuele Panizza, spiegano senza tanti giri di parole di essere favorevoli. Mariella Mantovani (Articolo 1 - Movimento democratico e progressista) conclude dicendo che "con tutto quello che vediamo avanzare nel nostro Paese e in Europa - xenofobia, razzismo - credo che dare un segnale forte come questo sia necessario".

Alla fine, dopo un lungo dibattito, l'ordine del giorno sulla revoca alla cittadinanza onoraria a Mussolini viene approvato con 21 voti favorevoli e 1 astenuto (Partito repubblicano italiano), mentre il secondo relativo alla concessione di patrocini e spazi pubblici è approvato con 22 voti favorevoli.

La soddisfazione di Manzoli

"Una maggioranza ampia ha votato entrambi gli ordini del giorno, una maggioranza formata dagli stessi gruppi che avevano dato il loro contributo all’interno della commissione qualche settimana fa e che voglio ringraziare per il contributo prezioso dato anche martedì in consiglio - commenta Manzoli - Unica sorpresa e nota stonata l’uscita dall’aula dei consiglieri delle liste “pro Alberghini” guidati dal portavoce Alvaro Ancisi. E’ stata una sorpresa sia nei modi sia nelle motivazioni. L’uscita dall’aula è stata motivata con una sorta di “Ravenna ha cose più importanti a cui pensare”, ma va ricordato che fu proprio quello che ha letto il comunicato, cioè il consigliere Ancisi, a chiedere in capigruppo di fare una commissione apposita su questi temi che nella realtà non era prevista. Richiesta di Ancisi che ha portato un allungamento dei tempi e l’organizzazione di una commissione in più non dovuta. Nel merito va detto che in quella commissione tutte le forze uscite dall’aula erano presenti e avevano dato un loro contributo nella discussione, segno evidente dell’importanza che davano alle due tematiche. Ancisi ha poi riportato due motivazioni personali per cui anni fa propose la stessa cosa, ma martedì ha deciso di uscire dall’aula: peccato che entrambe le motivazioni siano assolutamente presenti nell’ordine del giorno discusso. Ancora più importante, guardando al futuro e ai rigurgiti neo-fascisti presenti anche nella nostra città, l’approvazione del secondo ordine del giorno che mette in chiaro alcune cose in più per la concessione di patrocini, spazi pubblici, etc. Un atto già messo in campo in molti altri Comuni italiani e che prevederà (come l’altro ordine del giorno) una modifica statutaria che comprenda le linee approvate in consiglio. Sono soddisfatto di come siano andate le cose: quando qualche anno fa la politica non trovò una soluzione sulla cittadinanza onoraria a Mussolini pensai che la città di Ravenna, la nostra città medaglia d’oro, meritasse un finale diverso. Era un atto dovuto alla storia e alla memoria della nostra città".

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