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Scuole, la Cgil: "Siamo di fronte ad un vero disastro. Soltanto 18 i posti in più"

“Siamo di fronte a un vero disastro: soltanto 18 i posti in più assegnati a Ravenna rispetto allo scorso anno scolastico", commenta il segretario generale della Flc Cgil ravennate, Marcella D'Angelo

La situazione nelle scuole di Ravenna "è drammatica". Così il segretario generale della Flc Cgil ravennate, Marcella D'Angelo dopo l'incontro di martedì con l'Ufficio scolastico territoriale. “Siamo di fronte ad un vero disastro: soltanto 18 i posti in più assegnati a Ravenna rispetto allo scorso anno scolastico - commenta D'Angelo -. Uno stillicidio del diritto allo studio costituzionalmente sancito, per i nostri circa 46.000 studenti. La “Buona scuola” non si fa per twett o per spot, lo diciamo da sempre, ora abbiamo, purtroppo, la dimostrazione concreta che la propaganda, al pari delle bugie, ha le gambe corte".

"Adesso giochiamo a carte scoperte - aggiunge D'Angelo -. Nella nostra provincia, la scuola dell'infanzia avrà una popolazione scolastica pari a 4.675 unità e soltanto 4 sono i posti assegnati in più rispetto allo scorso anno scolastico. Non potrà essere garantito il funzionamento a tempo pieno delle 8 sezioni che sono state avviate lo scorso anno scolastico, poichè non sono state assegnate le risorse necessarie, di conseguenza non potranno essere garantite le richieste delle famiglie. La scuola primaria vedrà impegnati sui banchi 16.399 alunne/i, circa 220 in più rispetto allo scorso anno. I posti in organico in più, invece, saranno solo 6. Per soddisfare l'aumento della popolazione scolastica sarebbero necessarie 10 classi in più che però non possono essere concesse data l'esiguità dei posti assegnati. Per cui non potranno essere soddisfatte le richieste di tempo pieno delle famiglie con una grave lesione del diritto allo studio e si potrebbero delineare ancora una volta svariate condizioni di “classi pollaio” ”.

La Flc spiega che "la scuola secondaria di 1° grado avrà una popolazione scolastica pari a 9.840 unità, non è stato concesso un posto in più rispetto allo scorso anno". “Si profila quindi una situazione alquanto drammatica - dice Marcella D'Angelo -; in alcuni istituti comprensivi 7-8, non saranno concesse delle classi in sedi staccate che distano, in alcuni casi, anche 20 chilometri dalle sedi principali. Singolare la “mancanza di richieste” da parte delle famiglie di tempo prolungato. Infine, la scuola secondaria di secondo grado vedrà impegnati sui banchi circa 15.000 studenti, 230 in più rispetto allo scorso anno a fronte di soltanto 8 posti in più. Anche in questo caso si prospettano delle realtà di “classi pollaio” e, con questi numeri, si corre il rischio che le scelte degli studenti e delle famiglie non verranno rispettate con una gravissima lesione del diritto allo studio. Addirittura in alcuni istituti sono state ricomposte o ri-orientate le classi 3° e 4°".

"Con questi numeri non si può bluffare - conclude la segretaria generale - se il Governo è intenzionato ad attuare davvero una Buona scuola come dice (sulla quale abbiamo delle profonde riserve), occorre prima di tutto invertire una tendenza: assegnare le risorse necessarie alla costituzione delle classi e, quindi, fare gli investimenti per garantire il funzionamento della scuola. Rivolgiamo infine un appello a tutte le istituzioni e gli enti locali affinché, con consapevolezza della drammaticità della situazione, lottino attivamente con noi per ottenere le risorse necessarie. Se negli ultimi anni avevamo intravisto inversione di tendenza...oggi si torna al passato. Non possiamo permettercelo”.

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