Elezioni regionali, Vandini: "Potenziamo la telemedicina"
Se qualcuno volesse ancora mettere in dubbio l'importanza e l'efficacia della telemedicina provi a pensare: che cosa farebbe se fosse colpito da una trombosi venosa profonda e si trovasse a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) in orbita fra i 330 e i 410 chilometri dalla superficie terrestre a una velocità di 27.600 chilometri l'ora? La trombosi venosa è una coagulazione del sangue in una vena, soprattutto a carico delle gambe, e può avere conseguenze anche gravi, come l'embolia polmonare. Occorre saper riconoscere i sintomi e non sottovalutarli. In caso contrario la situazione può peggiorare nell'arco di ore o di giorni. Questa è la situazione in cui si è trovato un astronauta della Nasa, e si è risolto tutto nel migliore dei modi. Non si pensi però che questo sia un rischio che corrono solamente gli astronauti: basta infatti vivere in una località disagiata o essere lontani dai grandi poli medici per apprezzare i benefici che questa tecnologia offre. In questa campagna elettorale sto cercando di dare particolare attenzione a una delle mie proposte per migliorare la sanità regionale, ovvero incentivare e potenziare la telemedicina. A volte qualcuno mi guarda come se stessi parlando di cose astratte e impossibili, ma non è così. Oggi ci sono le tecnologie per sfruttare questa modalità di erogazione di prestazioni sanitarie, in alcuni casi anche direttamente a casa del paziente, migliorando al contempo diversi aspetti legati ai disagi che i cittadini vivono dovendosi spostare per recarsi presso una struttura sanitaria o per le tempistiche di attesa. Non solo: pensate se si strutturasse tale servizio anche per il Pronto Soccorso. Parliamo quindi di una proposta che permetterebbe di intervenire sia sulle criticità dei punti di Pronto Soccorso, sia alle dinamiche legate alla carenza di medici e alla medicina territoriale, sia relativamente a molti disagi che vivono i cittadini.
Pietro Vandini, candidato al Consiglio Regionale