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Cronaca Centro / Via Nino Bixio

Ex caserma Alighieri, l'assessora: "Lavori di rigenerazione quasi ultimati. Si attende via libera da Arpae"

L'area sarebbe pronta per l'allestimento del parco, ma si deve aspettare che l'Arpae concluda analisi e campionamenti: "Erano presenti due cisterne non segnalate"

Prima le bonifiche dall'amianto, poi due cisterne sepolte non segnalate. Sebbene i lavori dell'ex caserma Dante Alighieri in via Nino Bixio siano quasi conclusi, non è ancora possibile definire una data per la riapertura dell'ex area militare, destinata a diventare un nuovo polmone verde di Ravenna. Un cantiere, nel mezzo della città, che continua a farsi attendere. Nel corso del 2020 era stata infatti completata la bonifica da eternit, mentre a inizio 2021 erano partiti i lavori di sgombero dell'area con la demolizione degli edifici dell'ex caserma.

Il progetto prevedeva infatti la rimozione dell’asfalto e del cemento che ricoprono interamente lo spazio, abbattendo la quasi totalità degli edifici una volta utilizzati dai militari e privi di valore storico-culturale, per destinare l’area a parco pubblico, rigenerando l’intero comparto di proprietà comunale grazie anche al contributo vinto con il bando della Regione Emilia-Romagna per il progetto strategico “Ravenna Rigenera”.

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A fare il punto sullo stato del cantiere è l'assessora ai Lavori Pubblici Federica Del Conte. "I lavori previsti dal bando di rigenerazione sono quasi ultimati. L'area è stata liberata e la bonifica da eternit completata". L'assessora entra poi nei dettagli dell'intervento: "Sono stati rimossi 50 centimetri di terreno su tutta la superficie e riportati 50 centimetri di terreno adatto per realizzare il parco. Inoltre sono stati realizzati i camminamenti e approntato l'impianto dell'illuminazione pubblica". 

La nuova area verde, insomma, sarebbe molto vicina alla sua realizzazione. "Manca l'allestimento del parco con la piantumazione del prato e degli alberi - spiega Del Conte - Stiamo aspettando che si concluda la procedura in capo ad Arpae (Agenzia regionale prevenzione ambiente energia dell'Emilia Romagna, ndr) per la caratterizzazione del terreno". Un'operazione che si è resa necessaria perché "durante la rimozione degli edifici sono state rinvenute due cisterne non segnalate", precisa l'assessora. Le zone che comprendevano i due manufatti sono state messe in sicurezza e le cisterne sono state rimosse. Ora però la palla è passata all'Arpae che dovrà dare il suo via libera prima di proseguire con i lavori del futuro parco. "Si tratta di procedure complesse che hanno richiesto campionamenti e analisi - conclude Del Conte - Le elaborazioni previste dal progetto di rigenerazione sono state completate".

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