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Terminal insabbiato, l'Autorità di sistema portuale: "Ereditata una situazione al limite dell'irrisolvibile"

In seguito all'insabbiamento della zona portuale attorno al terminal crociere, sarebbero ben 18.700 i croceristi persi da Ravenna in seguito alla decisione di nove navi di saltare la tappa ravennate

In seguito all'insabbiamento della zona portuale attorno al terminal crociere che tanto sta facendo discutere in questi giorni, sarebbero ben 18.700 i croceristi persi da Ravenna in seguito alla decisione di nove navi di saltare la tappa ravennate. E' quanto ha affermato di recente Federica Mazzotti, presidente del sindacato guide turistiche della Confcommercio ravennate. "Ma questo è ancora poco - spiega Mazzotti - se si pensa che le compagnie di crociera stanno pianificando gli itinerari per il biennio 2020 - 2021. Dunque rischiamo di perdere scali di una certa consistenza per vari anni. L’insabbiamento del porto rappresenta una grandissima perdita economica non solo per le guide e accompagnatori turistici associati al sindacato e non, alle ditte pullman, ai taxisti, ai noleggi con conducente, alle agenzie marittime e di gestione escursioni a terra, ma per tutta la città e per la sua immagine".

Pronta la risposta dell'Autorità di sistema portuale: "Abbiamo ereditato una situazione al limite dell'irrisolvibile - spiega il presidente Daniele Rossi - Soltanto con l'avvio del progetto di hub portuale con il Cipe, che ci ha autorizzato a utilizzare il materiale oggi conservato nelle casse di colmata per rialzare terreni per la logistica, risolveremo il problema di dove mettere il materiale di escavo. Oggi ancora non è possibile. Per il Terminal crociere adotteremo un provvedimento temporaneo, dove sposteremo la sabbia da un punto all'altro. In ogni caso nei prossimi giorni ci sarà un momento pubblico di approfondimento di tutti gli aspetti tecnici".

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