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Cronaca Piazza Anita Garibaldi

Studenti in sciopero reclamano carriere alias e congedo mestruale: "Lottiamo per diritti e libertà"

Oltre alle carriere alias e al congedo mestruale, gli studenti chiedono anche l'introduzione di lezioni di educazione sessuale-affettiva

Libertà e diritti per tutte le donne, ma anche una forte critica alla guerra e alle riforme che frenano l'emancipazione. Sono questi gli argomenti che alcune decine di studenti, provenienti da vari istituti scolastici ravennati, hanno portato nella piazza Anita Garibaldi di Ravenna, davanti al Liceo classico 'Dante Alighieri', venerdì mattina in occasione della Festa della Donna. Una data simbolo di lotta e rivendicazione che gli studenti e il collettivo Osa (Opposizione Studentesca d'Alternativa) hanno voluto rilanciare attraverso uno sciopero. Ieri, nella vicina via Carducci, era andato in scena invece un presidio di studenti contro violenza e indifferenza.

8 marzo, lo sciopero degli studenti in piazza Anita Garibaldi

Una manifestazione pacifica in cui i diritti degli studenti si incrociano con quelli delle donne di tutto il mondo e con una netta opposizione a tutte le guerre, in particolare con un riferimento al conflitto in corso in Israele. Non sono passate infatti inosservate la bandiera della Palestina sventolata durante l'iniziativa, né la foto del premier israeliano Netanyahu, con due mani rosse stampate sopra. "Saremo rivoluzionarie", tuonano alcune delle manifestanti, facendo richiamo alla lotta delle donne palestinesi, ma lanciando anche critiche alle rappresentanti del mondo politico italiano: dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni "nemica di noi oppresse e sfruttate", alla segretaria del Pd Elly Schlein.

Ma oltre ai macrotemi politici, il collettivo studentesco porta avanti richieste ben concrete che riguardano la quotidianità del mondo scolastico. "Chiediamo l'introduzione delle carriere alias e del congedo mestruale", due diritti oggi riconosciuti a Ravenna all'interno del Liceo artistico, ma che si vorrebbe allargare a tutti gli istituti della città. Un'altra proposta riguarda invece l'introduzione di ore di educazione sessuale-affettiva nell'orario scolastico. "Non vogliamo la classica lezione con l'esperto", spiegano però i manifestanti. L'intenzione è quella di costruire un dialogo intorno al tema per favorire confronto e consapevolezza. 

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