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Cronaca

Studente ferito nella rissa fuori da scuola, i compagni di classe: "Stop a violenza e indifferenza"

Un'aggressione in strada con catene e tirapugni. Gli studenti del 'Ginanni' manifestano e chiedono agli adulti di non rimanere a guardare. La preside: "Piena disponibilità al confronto"

"Contro la violenza e l'indifferenza degli adulti": questo il messaggio lanciato con un grande striscione dagli studenti di una classe terza dell'istituto Ginanni di Ravenna che, giovedì mattina, hanno dato vita a un sit-in davanti alla scuola in seguito ai fatti avvenuti lunedì, quando una furibonda rissa si è verificata in via Carducci. Una rissa che poteva finire davvero male, soprattutto per uno studente minorenne che ha riportato ferite al volto e che è stato poi soccorso dall'ambulanza del 118.

Come raccontano i compagni di classe della vittima, in protesta fuori dalla scuola, tutto sarebbe partito da una lite all'interno dell'istituto, tra un ragazzo di terza e uno di prima superiore. "Tutto sembrava finito lì" spiegano i ragazzi. Poi all'uscita da scuola, poco dopo le 14, la situazione è degenerata in un vero e proprio scontro in strada. A poche decine di metri dall'istituto alcuni studenti sono stati improvvisamente accerchiati da altri giovani, almeno una decina, e a quanto pare molti non erano alunni del Ginanni. Alcuni di questi erano giovanissimi: "C'erano anche dei ragazzi di 13 anni - testimoniano gli studenti - avevano catene e tirapugni".

A quel punto ci sarebbero stati degli spintoni, seguiti da un vero e proprio accerchiamento, con un ragazzo di terza preso di mira e colpito più volte nonostante il tentativo di fuga. Alla fine lo studente avrebbe riportato varie ferite e una prognosi di 10 giorni. Proprio uno dei suoi compagni ha chiamato i soccorsi, con il 118 che si è presentato velocemente lì. La lite furibonda aveva intanto rischiato di coinvolgere anche alcuni passanti, motivo per cui gli aggressori si sarebbero velocemente dileguati prima dell'intervento sul posto di Polizia di Stato e Polizia Locale. I compagni della vittima sono ancora però frastornati da quella feroce aggressione: "Se fosse successo di notte, cosa sarebbe accaduto? Si sarebbero fermati o avrebbero continuato a colpirlo?". 

Nei giorni immediatamente successivi è partito un confronto all'interno della scuola, con i docenti e la preside Fausta Labidonisia. Al momento nessun provvedimento disciplinare è stato assunto all'interno dell'istituto, essendo ancora in corsa le indagini da parte delle forze di polizia. Unica decisione assunta, per evitare l'esplosione di nuovi episodi, è stata quella di far svolgere la ricreazione in aula a una delle classi che vede studenti coinvolti nella lite, una prima. I compagni di classe della vittima, che giovedì mattina hanno manifestato pacificamente in via Carducci, vorrebbero però qualcosa di più. "Capiamo che ci siano dei tempi tecnici da rispettare - dicono - ma bisogna fare qualcosa". Non è solo la violenza a preoccuparli, ma anche l'indifferenza, in particolare quella degli adulti. "Non vogliamo che questa cosa passi senza che nessuno faccia niente - spiegano - Anche durante la rissa c'erano adulti in strada che guardavano. Perché non facevano niente?".

La dirigente scolastica, nel frattempo, indica l'aggressione come "un fatto di una gravità inaudita, inaccettabile". Presente sul posto pochi minuti dopo la violenza, Labidonisia ha subito cercato un confronto con gli studenti, dando loro disponibilità a un incontroin aula magna, oltre che suggerendo l'intervento di esperti di cui la scuola si avvale, come educatori, pedagogisti e psicologi. "Francamente mi ha lasciato stupita la loro protesta di oggi", afferma, aggiungendo che un provvedimento immediato in senso giustizialista sarebbe sbagliato. Ogni tipo di intervento disciplinare dovrà infatti attendere l'esito delle inddagini di polizia, mentre un intervento di tipo formativo-educativo ci sarà, assicura, madovrà essere deciso in fase di collegio docenti.

Il presidio degli studenti del Ginanni dopo la rissa in via Carducci 3-2

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