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Cronaca

Il liceo fa scegliere il nome e il genere sul registro agli studenti. L'associazione Pro Vita: "Così gli confondono le idee"

L'associazione 'Pro Vita & Famiglia' interviene sul riconoscimento delle 'carriere Alias' al Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, misura annunciata proprio in occasione della Giornata Internazionale contro l’omotransfobia

"Un’iniziativa che mette a repentaglio la crescita, l’educazione e la salute psicofisica degli adolescenti e che è in contrasto con le normative vigenti nonché le direttive del Ministero. Il preside ritiri la proposta". Così Simone Ortolani, referente territoriale dell'associazione 'Pro Vita & Famiglia', interviene sul riconoscimento delle 'carriere Alias' al Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, misura annunciata proprio in occasione della Giornata Internazionale contro l’omotransfobia. L'istituto, cioè, indicherà in tutti i documenti interni a valore non ufficiale, a partire dal registro elettronico, il nome (e il genere) scelto dallo studente anche se diverso da quello riportato sulla carta d'identità per favorire il benessere psicologico degli studenti.

"La nostra azione parte da un paio di richieste ricevute e che ci sembra assolutamente corretto accogliere", spiega il preside Gianluca Dradi, che nel 2019 si era fatto conoscere perché non aveva voluto cancellare la scritta 'il preside è gay' apparsa su una parete per lanciare il messaggio che la falsa attribuzione non è offensiva. La scuola, infatti, è frequentata da una giovane conosciuta in zona per aver ottenuto il nome dell'elezione sull'abbonamento dell'autobus, Greta. "Ho ricevuto due richieste esplicite nel corso di studenti che vogliono essere chiamati col nome d'elezione", racconta il dirigente scolastico, come riporta l'Ansa. "Già ora i docenti chiamavano i ragazzi col nome d'elezione, ma vogliamo che questa non sia una concessione ma un diritto". Nella scuola c'è anche uno studente che non si riconosce né nel maschile né nel femminile. Ci ha chiesto di chiamarlo per cognome e noi così facciamo", afferma Dradi, il quale dice che il liceo si sta anche "attrezzando per l'individuazione di servizi igienici e spogliatoi dedicati in modo che tutti si possano trovare a loro agio".

"Le scuole tutte devono seguire la legge e non cadere nell’errore di fughe in avanti che strizzano l'occhio a percezioni di sé e della propria sessualità immature, estemporanee e, troppo spesso, passeggere - punta il dito Ortolani - Non si possono affrontare con leggerezza temi così importanti e non si può violare il patto di corresponsabilità educativa con le famiglie. Il mondo della scuola altrimenti corre il rischio di confondere le idee agli studenti in una fase della loro vita particolare, durante la quale spirito di emulazione, influenze varie e la ricerca di una propria identità possono portare a iniziativa dannose e spesso irrecuperabili".

"Come ha giustamente spiegato la scuola si tratta di una buona prassi che evita a queste persone il disagio di continui e forzati coming out e la sofferenza di subire possibili forme di bullismo - commenta invece il sindaco Michele de Pascale - Voglio complimentarmi con il dirigente Gianluca Dradi che ancora una volta ci dimostra con i fatti come i temi dell’inclusività di genere, il rispetto delle identità di ciascuno, la libertà di esprimersi siano materie fondamentali nella crescita e l’educazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze e sulle quali c’è ancora molto lavoro da fare, a partire dagli adulti. Oggi a Ravenna un passo avanti è stato fatto verso una società più giusta ed inclusiva e dobbiamo esserne orgogliosi".

La Lega: "Fuga in avanti ideologica dei dirigenti scolastici"

“I dirigenti scolastici che attivano le “Carriere Alias” sbagliano e bypassano la legge. La loro è una fuga in avanti ideologica che legittima la teoria della fluidità di genere”, aggiunge il consigliere regionale, nonché referente del dipartimento “Famiglia e Valori Identitari” della Lega in Romagna, Matteo Montevecchi, assieme al consigliere regionale Andrea Liverani, al Capogruppo Lega Ravenna Gianfilippo Nicola Rolando e al segretario comunale Lega Ravenna Luca Cacciatore. 

“La Carriera Alias – dichiarano gli esponenti della Lega – consiste in un accordo tra scuola, studente e famiglia (nel caso di studente minorenne), attraverso cui lo studente viene riconosciuto e denominato con il suo nome di “elezione” (nuovo nome scelto) e con un genere diverso rispetto a quello biologico, il tutto sulla mera base dell’autopercezione, esattamente come proclamato dall’ideologia gender, per cui uno non sarebbe più maschio o femmina sulla base del proprio dato naturale, ma ciò che si sente di essere al momento. Inoltre la Carriera Alias non si limita alla modifica dei documenti scolastici interni del nome anagrafico dello studente con quello di elezione, ma comprende anche che venga concordata la scelta del bagno, dello spogliatoio. Paradossalmente attraverso questa deriva un maschio che “si sente donna”, attraverso la Carriera Alias, potrebbe utilizzare a scuola bagni e spogliatoi femminili”. 

“Condividiamo quanto già espresso dal nostro sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che ha ritenuto opportuno porre un richiamo istituzionale invitando alla prudenza e al rispetto delle normative vigenti per tutte le scuole, che non sono autorizzate a modificare i dati anagrafici degli studenti. Infatti – rimarcano i leghisti – è importante ricordare che in Italia non sono mai state emanante Linee Guida specifiche relative all’attivazione della Carriera Alias, né sono state varate norme che regolano l’ipotetica possibilità di questa procedura. Ci teniamo a fare presente, come ricordato anche dall’associazione nazionale di genitori nella scuola Articolo 26, che “i sempre più numerosi casi di de-transizione e di criticità registrati a livello internazionale per la diffusione del concetto di identità di genere nelle scuole siano da monito anche per l’Italia, per i docenti, i dirigenti scolastici e i genitori stessi”. Sarebbe curioso capire se il dirigente scolastico su una cosa così lesiva abbia informato e coinvolto o meno tutti i genitori, primi educatori dei loro figli e se il consenso e i patti siano stati rispettati. Riteniamo in ogni modo prioritario fermare il dilagare della cosiddetta Carriera Alias nelle scuole romagnole e italiane, poiché un conto è l’educazione al rispetto e all’inclusione, altro conto sono i tentativi di vere e proprie colonizzazioni ideologiche come in questo caso. Attraverso una interrogazione regionale chiederemo alla Giunta Bonaccini se ritiene che l’attivazione delle Carriere Alias sia legittima o meno, in quanto non contemplata dalle normative vigenti e se al tempo stesso ritiene opportuno, seguendo l’esempio del sottosegretario Sasso, richiamare al rispetto delle leggi vigenti i soggetti coinvolti".

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