La storia della Romagna raccontata al Musa di Cervia
Nell’ambito della mostra “La chiesa ritrovata: le indagini a Prato della Rosa”, a Museo del Sale di Cervia, grazie alla disponibilità degli archeologi dell’Università, durante il periodo di permanenza della mostra si tengono le “Chiacchierate di Archeologia”. Il secondo appuntamento è in programma il 3 febbraio alle 15.30 con "Una terra antica. Paesaggio e insediamenti nella Romania dei secoli V-XI".
Da dove deriva il nome "Romagna"? Quali erano le caratteristiche principali di questo territorio nel corso del Medioevo? Che ruolo ebbe Ravenna nella sua storia e cosa c’entra Cervia? Se ne parlerà nel corso della presentazione del libro "Una Terra Antica" con Massimo Montanari (professore emerito Unibo) e Paola Galetti (docente Unibo, curatrice del volume). Nel testo sono raccolti una serie di saggi che affrontano, con taglio interdisciplinare tra storia e archeologia, l’evoluzione dei quadri ambientali, degli assetti territoriali e dei sistemi insediativi tra V e XI secolo in "Romania", uno dei termini con cui si identificava la Romagna medievale.
Continua inoltre l'iniziativa “Giochiamo al museo!” la serie di iniziative dedicate ai più piccoli, ma anche agli adulti dall’animo bambino. L’iniziativa intende aggiungere alla visita al museo la possibilità di interfacciarsi con buone pratiche e sperimentare direttamente alcune peculiarità del territorio.
E’ il caso, domenica 4 febbraio quando al Museo del sale di Cervia dalle 15 alle 17, si svolgerà un laboratorio “La salina un ambiente estremo”. Si tratta di un laboratorio di approfondimento teorico e pratico che aiuta a comprendere come la salina rappresenti per il tipo di suolo, l’elevata salinità, la variabile presenza di acqua e l’accumulo di sostanza organica, un ambiente estremo per la vita. Tali condizioni sono tollerate da un numero limitato di specie vegetali, denominate alofile.
Dopo una prima parte di introduzione per capire l’importanza dell’ecosistema salina e chi lo può abitare,la seconda parte dell’attività prevede l’ osservazione delle piante che vivono in salina, dei loro diversi adattamenti e le strategie di sopravvivenza in un ambiente estremo come quello della Salina attraverso osservazioni macro e microscopiche.
Saranno effettuati un primo turno alle 15 e un secondo turno alle 16, in ordine di arrivo fino a esaurimento posti (massimo 30 persone per turno). Il laboratorio sarà tenuto dagli operatori di Cooperativa Atlantide. Il 4 febbraio prima domenica del mese l’ingresso al museo sarà gratuito per tutti.