Alberghini contro il dpcm: "La cura rischia di essere peggio del male"
Mi dissocio incondizionatamente dalle misure restrittive adottate dal Governo con l’ultimo dpcm. E il motivo non è certamente da ricercare nel negazionismo della pandemia che purtroppo avanza inesorabile. Ma risulta evidente come le misure prese dal Governo non siano altro che un lockdown annunciato. Conte ha minacciato le attività già da settimane annunciando la chiusura qualora non si fossero messe in regole. Ai ristoratori, alle società sportive, alle palestre, alle associazioni culturali sono stati chiesti sforzi economici ingenti per assicurare protocolli di sicurezza adeguati. Post lockdown non sono noti focolai di contagio nati da queste attività, che hanno sempre rispettato con enormi sforzi i protocolli giustamente imposti. Mentre il Governo in questi mesi di tregua nulla ha fatto per la gestione dei trasporti e per prepararsi alla seconda ondata della pandemia, annunciata da mesi. E’ da irresponsabili non essersi messi nelle condizioni di poter affrontare l’inevitabile, non avere una visione, un progetto, una coerenza nella gestione di settori critici come la mobilità e la sanità. Le conseguenze sono le misure restrittive adottate; incoerenti, sconclusionate, male assortite, contradditorie volte al solo scopo di distruggere l’economia di un paese e prestando il fianco a pericolose derive che mettono a repentaglio la sicurezza e l’ordine pubblico. Conte e la sua accolita di scappati di casa hanno deciso, in maniera assolutista, di distruggere l’economia di un paese facendo pagare un prezzo pesantissimo a migliaia di imprese e lavoratori per coprire le proprie inefficienze e negligenze. E questo nulla centra con l’appartenenza ad una parte politica o all’altra. Sono le persone che fanno la differenza e non l’appartenenza politica e purtroppo la differenza la stanno facendo.
Massimiliano Alberghini, capogruppo consiliare Gruppo Alberghini