A Villa Verlicchi le mostre di Andy Nalloyd e Mariano Bellarosa
Martedì 20 giugno inaugura alle 19.30 a Villa Verlicchi a Lavezzola la mostra personale di un giovane artista locale: Andrea Naldoni, in arte Andy Nalloyd.
Andy nasce a Lugo nel 1983. Nei primi anni 2000 si approccia all’arte come autodidatta prediligendo l’uso di tecniche quali collage e dripping per poi fondere le varie tecniche apportando concetti quali il casualismo causalista che lo porta a una prima esposizione presso la corniceria di Bagnacavallo nell’ambito della festa di San Michele. Dal 2010 aumenta la produzione di quadri e si concentra sulla creazione di vari stili pittorici ispirandosi anche alle grandi opere del passato, portando in chiave moderna e surrealista le allegorie e i quadri paesaggistici riletti in un ambito tra realtà e l’universo che ci circonda. Il fluttuare tra varie dimensioni lo porta a mettere nei quadri concetti derivanti dalla fisica quantistica e dalla matematica basati sul caso, creando quadri di grandi dimensioni e dalle palette di colori vividi e contrastati. Nei primi anni del 2010 inizia a collaborare con varie realtà della zona e realizza molte installazioni luminose presso il Lughè nell’ambito di serate a tema elettronico o rock, con la caratteristica di usare il mapping ed elementi di luce riflettenti utilizzando quegli spazi come palestra creativa.
La mostra sarà visitabile in giugno sabato 24 e domenica 25 dalle 9.30 alle 12.30, martedì 27 dalle 15 alle ?18; in luglio il martedì dalle 15 alle 18 e domenica dalle 19 alle 23.
Contestualmente al piano terra, sede del museo Caba, saranno esposti i lavori di Mariano Bellarosa, esponente milanese della street culture, artista indipendente e multimediale che da anni ha scelto la libertà dell’underground e dell’alternatività. Bellarosa lavora sperimentando vari mezzi espressivi tra -zines, illustrazioni, fumetti, graffiti e mail art, elaborando una tecnica mista da lui definita «espansione materia»: una pittura che si sviluppa all'interno del linguaggio dei segni, utilizzando il segno come idea grafica, come elemento di congiunzione fra forma e astrazione, graffiti dell'immaginario che mettono al centro creatività e comunicazione, una poetica che urla senza voce la voglia di cambiare.
Il progetto si chiama «Disegni condivisi» e nasce nel 2009 a Pavia all’interno della rivista Farepoesia. Il lavoro consiste nella creazione di cinque serie di disegni (una copertina e sei disegni per serie) realizzati a quattro mani; in questo caso le opere di Bellarosa si confrontano, spesso dialogano a volte si scontano con i lavori di Isabella Branella , Bruno Cassaglia, Stefano Melis, Vincenzo Savini e Ego Tek. In particolare, l'artista bolognese Ego Tek è l'autore del murale realizzato nel 2011 a Conselice nel giardino della biblioteca comunale; sempre a Conselice ha esposto in quell'anno i suoi lavori in una mostra lasciando all'archivio Caba alcuni piccoli libri d'artista che oggi vengono esposti nuovamente. L'esposizione di Bellarosa è curata da Lamberto Caravita.