Franco Branciaroli è un torvissimo Macbeth
Il Macbeth di William Shakespeare sarà in scena all'Alighieri da giovedì 9 a domenica 12 febbraio 2017 (inizio ore 21, domenica ore 15.30) con l'originalità di Franco Branciaroli.
Franco Branciaroli e? grande interprete e regista di un originale Macbeth di Shakespeare, la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali, dell’ambiguità, del caos e della distruzione che ne consegue. Di William Shakespeare, con Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti, Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti, Alfonso Veneroso. Regia di Franco Branciaroli, CTB Teatro Stabile di Brescia, Teatro de Gli Incamminati. E sabato 11 febbraio incontro con Franco Branciaroli e il Teatro de Gli Incamminati a cura di Claudio Longhi.
Macbeth, nella regia di Franco Branciaroli, pone lo spettatore in un’ambigua posizione. Dalle poltrone pare sempre facile giudicare come sia giusto agire, eppure, quando l'ambizione, il male e addirittura l'assassinio assumono, con la parola sola e gli ampi gesti dell'attore shakespeariano, sembianze così umane, pare difficile ammettere che non saremmo state le regine che costringono il proprio re a mordere la mela più rossa, che non saremmo stati i re, cui bastò un discorso solo per sporcarsi le mani e per sentire già le ceneri dell'inferno su di esse, che non saremmo stati coloro che per vendetta uccidono o altri che tradiscono. Chi è alla poltrona abbandona la toga, viene spogliato da antiche poesie, si guarda un po' sotto la camicetta, apre un po' il colletto della giacca, sotto la collana, sotto la fede e sì, vi vede il proprio male e il proprio esserne tremendamente attratti.
«Il Macbeth parla di un mondo esterno in guerra – spiega Franco Branciaroli – dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto salta e tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth sceglie di portare la violenza all’interno. Se in più anche la parte femminile si snatura e prende caratteristiche maschili, allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo».
Al caos generato da donne che sono uomini (da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro.
Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali e dell’ambiguità, del caos, della distruzione che ne consegue. Un rovesciamento di valori significativamente testimoniato dal canto ambiguo e beffardo delle streghe: “Il bello è brutto, e il brutto è bello”. I demoni della coscienza, che sovvertono nel dramma l’ordine morale interno ed esterno dei personaggi fino alle estreme conseguenze, terrorizzano lo spettatore per il crescente e devastante controllo che assumono sulle vicende rappresentate, ma al contempo lo attraggono e avvincono, per il misterioso richiamo che l’uomo da sempre avverte dalla contaminazione con il male. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia.
Sabato 11 febbraio – ore 18 – sala Corelli del teatro Alighieri
Incontro con Franco Branciaroli e il Teatro de Gli Incamminati
a cura di Claudio Longhi.
Claudio Longhi, che da gennaio 2017 è il nuovo direttore del Teatro Nazionale dell’Emilia Romagna, coniuga il lavoro di ricerca come docente del corso di laurea magistrale dell’Alma Mater di Bologna con l’impegno teatrale come regista. Studioso della drammaturgia “moderna” e della storia dell’attore e autore di riflessioni storico-teoriche intorno al teatro di regia, sarà interlocutore di Franco Branciaroli, protagonista e regista dello spettacolo, in un dialogo aperto che cercherà di scavare nell’anima nera del Macbeth.
MACBETH
di William Shakespeare
traduzione Agostino Lombardo
regia Franco Branciaroli
scene Margherita Palli
costumi Gianluca Sbicca
luci Gigi Saccomadi
con Franco Branciaroli e Valentina Violo
e con Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti, Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti e Alfonso Veneroso
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano - Teatro de Gli Incamminati
Teatro Alighieri – Via Mariani, 2 – Ravenna
Spettacolo in abbonamento (uno dei sei titoli fissi per i turni A, B, C, D)
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