Rossini Open: il pianista Pietro Beltrani celebra Rachmaninov
Il 2023 è senza ombra di dubbio l’anno di Sergej Rachmaninov, nel senso che si celebrano contemporaneamente i 150 anni della nascita e gli 80 anni della morte del compositore russo naturalizzato americano, autore del celeberrimo Rach3, cioè del Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, protagonista a suo modo del film campione di incassi “Shine” di Scott Hiks (1996) con Geoffrey Rush nei panni del pianista David Helfgott, ossessionato dal mito del Rach3, cioè di uno dei brani più difficili e affascinanti del repertorio pianistico. Non poteva dunque mancare un omaggio a Rachmaninov al festival Rossini Open che nel suo sesto appuntamento in programma sabato 18 novembre alle 20.30 nel settecentesco Oratorio di Sant’Onofrio (Largo Calderoni, 3) propone un recital straordinario di uno dei migliori interpreti di Rachmaninov oggi sulla scena: l’imolese Pietro Beltrani, da dieci anni residente a Lugo, virtuoso e di grande temperamento, apprezzato anche come raffinato jazzista, allievo di Giorgio Farina e poi perfezionatosi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola con Franco Scala e Piero Rattalino. Proprio con una dardeggiante esecuzione live del novembre 2019 del Rach3 con l’Orchestra Senza Spine pubblicata in CD dall’etichetta Da Vinci Clssics, si è rilevata internazionalmente l’arte pianistica di Pietro Beltrani, tutta fatta di un notevolissimo dominio tecnico, di bel suono e di straripante musicalità. Quella musicalità naturale che lo fa eccellere anche nel mondo del jazz e dell’improvvisazione.