Percorrendo la Hall of Fame virtuale della Federazione Italiana di Volley, ci si imbatte presto nella figura di Angelo Costa, un nome che resta ancora oggi legato strettamente a due compagini: la Porto Robur Costa Ravenna e la Casadio Ravenna.

Pur essendo nato a Modena nel 1918, Costa si trasferì in giovanissima età (seguendo il padre, che era maresciallo dell’Esercito) a Ravenna, città che lo avrebbe accolto per tutta la vita e gli avrebbe regalato anni di successi sportivi. Frequentando l'Oratorio Arcivescovile nel centro cittadino, infatti, Costa si avvicinò allo sport, praticando diverse discipline prima di dedicarsi definitivamente e interamente alla pallavolo. Purtroppo, tuttavia, fu temporaneamente allontanato dalla pratica sportiva a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dal cui fronte russo Costa ritornò (peraltro malato di pleurite) nel 1943.

Pochi anni dopo, nel 1946, quando già da tempo ricopriva l'incarico di direttore della squadra di pallavolo della polisportiva Robur, fu tra i fondatori della Federazione Italiano Pallavolo. Gli anni successivi costituirono una trionfale cavalcata verso la conquista della scena pallavolistica italiana: tra il 1947 e il 1952, infatti, la Robur Ravenna vinse per 5 volte il titolo nazionale, stabilendo un vero e proprio primato. L’abilità tecnica e il duro lavoro fruttarono al tecnico anche la chiamata della Nazionale italiana, da lui guidata in più occasioni ai campionati europei e mondiali. 

Nel 1963, però, il richiamo della Romagna lo spinse a tentare una nuova avventura con una compagine ravennate: divenne infatti il co-fondatore del Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco, meglio noto come Casadio Ravenna, e lo guidò fino al 1968, vincendo in tre occasioni il titolo italiano juniores. A seguito di alcuni problemi di salute, venne a mancare nel 1979, ma ancora oggi il suo nome risuona nel palazzetto dello sport ravennate a lui giustamente dedicato: il PalaCosta.