Luisito Monti, il "doble ancho" argentino che giocò ai mondiali in due nazionali diverse
Luis Monti fu l’unico giocatore di fútbol ad aver giocato due finali dei mondiali… con due nazionali differenti
Tra le pieghe di quella meravigliosa metafora della vita che è il calcio, numerose sono le storie che sembrano uscite direttamente dalla penna di un sublime narratore. Tra queste, la vicenda umana e sportiva di Luis “doble ancho” Monti ci proietta in un mondo totalmente diverso da quello che conosciamo oggi, tanto che le avventure calcistiche di questo centromediano rasentano l’epicità. Ma, cosa c’entra un calciatore argentino in una rubrica sui grandi personaggi della Romagna? Ve lo spiego subito.
Luis Fernando Monti nacque a Buenos Aires all’inizio del XX secolo, in quella che allora era una delle mete predilette di molti esuli italiani: l’Argentina. Ma, come ci suggerisce il suo cognome, i genitori di Luisito erano nati proprio in Romagna e, della sua lontana terra di origine, l’uomo - così come il calciatore - Monti portava i segni nel suo stile di gioco (diciamo pure piuttosto ‘concreto’) e nel suo approccio pratico alla vita. Basti sapere che i francesi, dopo averlo visto giocare, lo soprannominarono “le Carnicero”, il macellaio… Ma anche gli argentini, che dell’arte di inventare ‘apodi’ sono maestri indiscussi, lo avevano già ribattezzato “doble ancho”, ovvero armadio a due ante, per via della sua costituzione fisica.
Ma l’epicità di questa figura calcistica non finisce qui: egli, infatti, fu l’unico giocatore di fútbol ad aver giocato due finali dei mondiali… con due nazionali differenti! La prima risale al 1930, anno del primo mondiale in assoluto (rassegna vinta dal mitico Uruguay ai danni proprio dell’Argentina di Monti), mentre la seconda è datata 1934, quando la coppa Jules Rimet si disputò in Italia e fu vinta dai padroni di casa. In quanto oriundo, infatti, Monti fu naturalizzato italiano, dopo essere sbarcato alla Juventus nel 1931, peraltro in vistoso sovrappeso.
Questa sua condizione fisica destò inizialmente parecchi dubbi nella tifoseria, ma Luisito riuscì presto a riacquistare, con determinazione e costanza, la forma migliore e contribuì in maniera decisiva non solo ai successi della compagine bianconera ma anche della nazionale azzurra, scolpendo così il suo nome nella storia di questo splendido sport.
Monti (a destra), capitano dell'Argentina, assieme all'uruguaiano Nasazzi e alla terna arbitrale prima della finale del torneo olimpico di Amsterdam 1928 (foto Wikipedia)