Il cibo in scena con lo spettacolo sensoriale "Cumpanaggiu": un dialogo tra pane pugliese e companatico
Cosa succede quando in scena il protagonista è il cibo? Lo si scopre venerdì 1 e sabato 2 aprile al Teatro Rasi di Ravenna (doppia replica ore 18.30 e 21) con "Cumpanaggiu - il pane e il resto". Uno spettacolo sensoriale che vuole rappresentare una filosofia di vita mettendo in scena i sui prodotti tipici, commestibili e non, a partire dal pane, personaggio centrale. Guidati da due aspiranti fornai-attori, una celebrante dei prodotti tipici salentini, un pedagogo fornaio in pensione e una traduttrice simultanea, gli spettatori vengono coinvolti attivamente in un percorso multisensoriale.
Le forme che il pane assume e gli ingredienti con cui è preparato rivelano i caratteri fondamentali di una terra: la geologia, l’orografia, il clima, la storia e l’antropologia della popolazione. Il pane pugliese è di grano duro, plasmato in grosse forme. Per conoscerlo bisogna toccare e assaggiare la sua farina, bere l’acqua con cui è impastato, succhiare il sale che lo insaporisce. Poi entrano in scena i comprimari, il companatico, i cibi che precisano i contorni geografici di un luogo, gli influssi di cui ha goduto, la quantità di creatività che possiedono i suoi abitanti. Pomodori secchi sott’olio, lampascioni, scapece, biscotti africani, e tarantata, cioè donna morsa dalla tarantola, vengono assaggiati e dagli spettatori assistiti da una mediatrice gastro-culturale. L’assaggio segue la modalità della degustazione sensoriale condotta con un linguaggio metaforico che allarga gli orizzonti della percezione. Il dialogo tra il pane pugliese e il suo companatico avviene quindi sia nella bocca che nella mente degli spettatori.
Ci si raccoglie intorno al pane, simbolo di vita e atavica congiunzione tra l’uomo e la terra, per uno spettacolo che – diretta espressione del ricco bagaglio culturale e gastronomico pugliese – va alla ricerca di un nuovo sapere. Filosofia e degustazione, antropologia e denuncia ecologica, taranta e uso delle nuove tecnologie sono le coordinate che conducono gli spettatori, dotati di cuffie, a sperimentare la connessione tra pensiero e sensorialità. Il pugliese Teatro Koreja è uno dei Centri di produzione italiani più interessanti, un luogo a vocazione internazionale, un vero e proprio caleidoscopio di arti, generi e pratiche dove alle proprie si uniscono le radici e le lingue degli altri.
Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro, under30 8 euro, under20 5 euro.